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Concetti Chiave

  • Aristotele propone una concezione unitaria dell'anima, superando i limiti del pensiero precedente e includendo tutti gli esseri viventi.
  • L'anima è vista in relazione necessaria e reciproca con il corpo, formando un sistema psicologico integrato e innovativo.
  • Escludendo la preoccupazione religiosa e morale, Aristotele evita il dualismo anima-corpo e si concentra sull'unità del vivente.
  • Il corpo è considerato la parte materiale del sinolo vivente, capace di attività vitali come percezione e pensiero, grazie all'anima.
  • L'anima è il principio formale che organizza e attualizza le funzioni vitali del corpo, non autonoma ma intrinsecamente connessa alla materia.

Indice

  1. La teoria psicologica di Aristotele
  2. L'anima e il corpo secondo Aristotele

La teoria psicologica di Aristotele

Aristotele è in cerca implica dunque il superamento dei limiti dell’ambito umano, dovendo essere valida per tutti gli esseri viventi [quindi definizione innovativa perché continuità della funzioni psichiche in tutte le specie]. Questa mossa aristotelica è consentita dall’alto presupposto innovativo introdotto, quello di una relazionalità necessaria e reciproca fra l’anima e il corpo, dunque la costruzione di una teoria psicologica sistematica e unitaria che fa da quadro alla concezione del sensorio ha luogo con Aristotele in quanto costui provvede all’espunzione di due aspetti legati tra loro e che avevano condizionato pesantemente il discorso sull’anima nel pensiero precedente. Aristotele esclude dal quadro teorica del “De Anima” sia la preoccupazione religiosa dell’immortalità dell’anima sia il problema della condotta morale, aggira dunque sia i problemi del dualismo anima-corpo sia quelli dell’identità fra modificazioni dei neuroni e stati mentali.

L'anima e il corpo secondo Aristotele

Tratta infatti il corpo animato come esempio peculiare dell’analisi generale della sostanza dell’essere vivente come sinolo, unità non scindibile se non concettualmente nelle sue componenti materiali e formali. Nella composizione della sostanza dell’essere vivente, la parte dello strato materiale è rappresentata dal corpo, più precisamente da un corpo naturale potenzialmente adatto ad esercitare determinate attività vitali quali mantenersi in vita, percepire, pensare. L’anima d’altro canto è il principio di organizzazione formale necessario alle organizzazioni di queste funzioni, l’anima dunque non è corpo, ma qualcosa del corpo, una sua attualizzazione che per altro senza quel corpo non sussisterebbe, la dimostrazione della costitutiva operatività materiale dell’anima passa per la sua presa sugli ordinamenti del sensibile. Tramite cui essa permette al corpo di vivere, di realizzare le sue funzioni potenziale, di essere quindi biologicamente attivo, non che l’anima sia materiale per il corpo, tuttavia lungi dall’essere colta quale contrario della materia e sostanzialmente autonoma dal corpo, essa è piuttosto il modo in cui la materia del vivente è costituita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'innovazione principale nella concezione dell'anima secondo Aristotele?
  2. Aristotele introduce una concezione innovativa dell'anima come relazionalità necessaria e reciproca fra anima e corpo, superando i limiti del dualismo e creando una teoria psicologica sistematica e unitaria.

  3. Come Aristotele affronta il problema del dualismo anima-corpo?
  4. Aristotele aggira il problema del dualismo anima-corpo trattando il corpo animato come un'unità non scindibile, dove l'anima è il principio di organizzazione formale che permette al corpo di esercitare le sue funzioni vitali.

  5. In che modo l'anima contribuisce alla vita del corpo secondo Aristotele?
  6. L'anima, secondo Aristotele, è il principio che organizza le funzioni vitali del corpo, permettendogli di vivere e realizzare le sue potenzialità biologiche, pur non essendo materiale essa stessa.

Domande e risposte

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