alessandraj10
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Concetti Chiave

  • Aristotele distingue quattro tipi di divenire: sostanziale, quantitativo, qualitativo e locale, concentrandosi principalmente sul movimento locale.
  • I movimenti naturali degli elementi terrestri sono rettilinei, mentre quelli celesti sono circolari, determinati dalla loro composizione materiale.
  • Gli elementi tendono ai loro luoghi naturali: terra e acqua verso il basso, aria e fuoco verso l'alto, mentre i corpi celesti, composti da etere, si muovono circolarmente.
  • Aristotele concepisce l'universo come finito e perfetto, diviso tra il mondo astrale, incorruttibile e il mondo sublunare, soggetto a mutazione.
  • Nonostante la divisione, l'universo è una realtà unitaria con interazioni tra il mondo astrale e sublunare, influenzandosi reciprocamente.

Indice

  1. Tipi di divenire secondo Aristotele
  2. Movimenti naturali e luogo naturale
  3. Corpi celesti e l'etere
  4. Universo finito e divisione cosmica

Tipi di divenire secondo Aristotele

Aristotele distingue quattro tipi di divenire: uno sostanziale come il generarsi ed il corrompersi delle cose, quantitativo, perché le cose accrescono e decrescono, qualitativo, in quanto le cose cambiano e locale come spostamento. Il filosofo tende però a riportare i primi tre all’ultimo perché il generarsi della sostanza è come lo spostarsi e comporsi di materia per dare origine ad una forma che sia poi funzionale alla finalità e in generale possiamo ridurre i vari cambiamenti a degli spostamenti. Così si impegna ad individuare i vari tipi di spostamento locale e ne individua uno rettilineo, dall’alto verso il basso e viceversa, e uno circolare. Per le cose naturali del mondo terrestre i movimenti di fondo sono rettilinei, per quanto riguarda i cieli i movimenti invece sono rotatori. Aristotele attribuisce la causa dei movimenti alla natura dei corpi che si muovono, quindi al loro peso e ai loro materiali. Egli accetta in questo senso la concezione presocratica dei quattro componenti fondamentali della materia individuati in acqua, aria, terra e fuoco.

Movimenti naturali e luogo naturale

Il fatto che ogni elemento tenda ad un luogo naturale è dovuto al peso della materia di cui è formato. Vi è una stratificazione della materia del cosmo: il primo strato è quello di terra, il cui centro è anche il centro dell’universo, poi acqua, aria e fuoco.

Corpi celesti e l'etere

I moti naturali dei corpi si spiegano con il principio secondo cui gli elementi tendono a occupare il loro luogo naturale e qui a restare, perciò terra e acqua tenderanno verso il basso, mentre aria e fuoco verso l’alto. Aristotele identifica il luogo naturale come immobile limite del contente e vi è un’identificazione fra luogo e spazio che fa si che non ci sia il vuoto. Questi moti però non valgono per i corpi celesti che seguono un movimento circolare, poiché non sono composti da nessuna delle quattro materie. Aristotele introduce a questo punto l’etere, ovvero il materiale che li forma. Esso è dotato di una natura tanto più nobile quanto più è distante dai corpi che si trovano quaggiù’, non ha pesantezza né leggerezza e questo spiega il movimento circolare a cui sono disposti i corpi celesti che, non avendo inizio né fine, si avvicina alla fissità, ma anche la loro incorruttibilità.

Universo finito e divisione cosmica

I corpi celesti appaiono ad Aristotele sempre lisci e siccome per lui non può esserci il vuoto è evidente che non hanno orbite, ma sono incastonati in sfere d’etere appena sopra allo strato di fuoco. L’universo per Aristotele è finito, chiuso e perfetto, nulla ne è al di fuori, perché altrimenti dovrebbe stare nel vuoto che non è ammesso dal filosofo. È inoltre diviso in due parti: la prima perfetta, non soggetta a corruzione poiché soggetta solo allo spostamento circolare vicino alla fissità, è il mondo astrale, l’altra imperfetta, soggetta a mutazioni, è il mondo sublunare, i cui elementi poiché costituiti dai quattro materiali sono destinati a corrompersi. Nonostante l’universo sia diviso in due regioni costituisce una realtà unitaria, non solo i quattro strati del mondo sublunare comunicano attraverso uno scambio di posto degli elementi che sono portati a tornare al loro luogo naturale, ma anche il mondo astrale esercita qualche influenza sui processi fisici del mondo sublunare, perché le cose hanno un’influenza reciproca.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i quattro tipi di divenire secondo Aristotele?
  2. Aristotele distingue quattro tipi di divenire: sostanziale, quantitativo, qualitativo e locale, ma tende a ricondurre i primi tre al divenire locale.

  3. Come Aristotele spiega i moti naturali dei corpi terrestri?
  4. I moti naturali dei corpi terrestri si spiegano con il principio che gli elementi tendono a occupare il loro luogo naturale, con terra e acqua verso il basso e aria e fuoco verso l'alto.

  5. Qual è la natura dei corpi celesti secondo Aristotele?
  6. I corpi celesti sono composti da etere, un materiale nobile senza pesantezza né leggerezza, che spiega il loro movimento circolare e la loro incorruttibilità.

  7. Come Aristotele concepisce l'universo?
  8. Aristotele concepisce l'universo come finito, chiuso e perfetto, diviso in due parti: il mondo astrale perfetto e il mondo sublunare imperfetto.

  9. Qual è la relazione tra il mondo astrale e il mondo sublunare?
  10. Nonostante la divisione, l'universo è una realtà unitaria, con il mondo astrale che esercita un'influenza sui processi fisici del mondo sublunare.

Domande e risposte

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