-dille-
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Concetti Chiave

  • Aristotele classifica le forme di vita secondo una scala di complessità basata su facoltà psichiche, dalla nutritiva alla razionale.
  • La facoltà razionale è esclusiva dell'essere umano, mentre la sensibile e motoria distinguono gli animali dagli altri esseri viventi.
  • La nozione di psyche diventa un principio esplicativo unitario delle funzioni vitali, superando i limiti dell'ambito umano.
  • Aristotele introduce un concetto innovativo di relazionalità reciproca tra anima e corpo, fondamentale per la sua teoria psicologica.
  • La sua teoria sistematica espunge due aspetti che avevano precedentemente condizionato il discorso sull'anima.

Aristotele - libri II e III

Nei libri II e III del trattato del De Anima, nei quali Aristotele dispone i diversi generi della vita animata lungo una scala di complessità crescente, organizzata secondo una precisa stratificazione di facoltà psichiche. Alla facoltà nutritiva e riproduttiva comune a tutti gli esseri viventi, si aggiunge negli animali, distinguendoli in quanto tali, la facoltà sensibile con la quale va di pari passo la facoltà motoria, ma soltanto nell’animale uomo è propria la facoltà razionale.
Questa operazione introduce un segnale molto forte nella filosofia del tempo, la nozione di psyche infatti funziona ora come un vero e proprio principio esplicativo unitario di tutte le funzioni vitali, nella combinazione variabile che caratterizza ogni forma vivente, la definizione di anima di cui Aristotele è in cerca implica dunque un significato superamento dei limiti dell’ambito umano, dovendo essere valida per forza sicuramente rispetto a tutti gli esseri viventi (quindi appare come una definizione estremamente innovativa perché presenta una precisa continuità della funzioni psichiche in tutte le specie).

Questa mossa aristotelica è consentita solamente però dall’alto presupposto innovativo introdotto dal filosofo greco, ovvero quello di una relazionalità necessaria e reciproca tra l’anima e il corpo di cui l'uomo è sempre dotato, dunque la costruzione di una teoria psicologica sistematica e unitaria che fa anche da quadro alla concezione del sensorio ha luogo con Aristotele in quanto costui provvede all’espunzione di due aspetti legati tra loro e che avevano condizionato pesantemente il discorso sull’anima nel pensiero precedente.

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