Concetti Chiave
- Anassagora fu un pensatore del V secolo a.C., noto per il suo interesse per la fisica e la sua visione razionalista, che portarono alla sua accusa di empietà.
- La sua cosmogonia introduce l'Intelletto (Noús) come causa astratta della creazione del cosmo, sostituendo le spiegazioni materiali con una visione più concettuale.
- Anassagora propone che i semi, presenti in tutte le cose, siano il principio da cui tutto si origina, con la diversità delle cose determinata dalle proporzioni di questi semi.
- La conoscenza secondo Anassagora si basa sia sulla percezione sensoriale che sull'Intelletto, con la percezione che rappresenta un limite superato dalla razionalità.
- L'Intelletto è concepito come un'entità astratta e infinita che avvia il movimento cosmico, per poi lasciare il posto ad altre forze che modellano la realtà.
Anassagora
Anassagora vive nel contesto dell’età di Pericle, nel V secolo a.C. e nutre un vivido interesse per la fisica. I suoi numerosi interessi nei più disparati campi gli costano un’accusa di empietà con conseguente esilio. Egli viene condannato proprio perché vive in un’epoca di razionalismo e vuole dimostrare la superiorità dell’uomo senza l’intervento degli dèi.
La cosmogonia
Anassagora attribuisce la causa della creazione del cosmo all’Intelletto (Noús), ed è il primo dei naturalisti a vedere come causa all’origine del cosmo non più qualcosa di materiale, ma di astratto.
Anassagora vede come principio da cui tutto si origina i semi, contenuti in ogni cosa in proporzioni diverse. Essi sono presenti in tutte le cose e uguali a se stessi.
Inizialmente i semi sono una materia informe, che inizia a muoversi per mezzo dell’Intelletto, il quale scatena un movimento vorticoso. Dopodiché i semi vanno a creare le cose.
La differenza tra gli elementi sensibili è garantita dalle diverse proporzioni di ogni tipologia di seme al loro interno.
La conoscenza per Anassagora
Anassagora riconosce l’importanza della percezione attraverso i sensi, anche se riconosce che questo tipo di conoscenza costituisce un limite ed è completata dalla conoscenza tramite l’Intelletto.
La percezione è causata dalle cose dissimili: se non conosciamo una certa sensazione, allora i nostri sensi la percepiranno grazie alla sua assenza nella nostra esperienza.
Le sensazioni percepite vanno poi a costituire la conoscenza, che pone l’uomo su un piano più alto rispetto agli altri viventi.
L’Intelletto (Noús)
Anassagora concepisce l’Intelletto come un elemento astratto e illimitato, ma crea la realtà in base a un fine: infatti dopo l’input iniziale il Noús non partecipa alla realtà ma lascia il posto ad altre forze.