emma2423
Ominide
6 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Empedocle di Agrigento propone una pluralità di arché, con sei elementi fondamentali: le quattro radici (acqua, aria, terra, fuoco) e i principi di amore e odio che governano il movimento ciclico degli elementi.
  • La realtà, per Empedocle, si compone e dissolve ciclicamente attraverso l'avvicinamento e l'allontanamento degli elementi, influenzati da amore e odio, portando a fasi di distruzione e rinascita cosmologica.
  • Anassagora introduce il concetto di semi del mondo, simili agli atomi, ma differenziati per qualità, e sostiene che un'intelligenza trascendente (nous) guida la distribuzione dei semi in modo coerente.
  • La visione di Anassagora si distingue da Democrito per l'influenza di un'intelligenza superiore, mentre in Empedocle amore e odio rappresentano una via di mezzo tra casualità e ordine.
  • I pluralisti, come Empedocle e Anassagora, attribuiscono senso alla realtà attraverso principi esterni, in contrasto con la visione atomistica di Democrito basata sul caso.

Indice

  1. Empedocle e la pluralità degli arché
  2. Il ciclo di amore e odio
  3. La dissoluzione e ricomposizione della realtà
  4. Anassagora e i semi del mondo
  5. Il nous e la trascendenza
  6. Confronto tra pluralisti

Empedocle e la pluralità degli arché

Empedocle di Agrigento (polis greca) era pluralista perché propone una pluralità di arché. I suoi arché sono sei: le quattro radici (ossia gli elementi acqua, aria, terra e fuoco), e i due principi amore e odio (perché gli elementi si muovono in maniera non casuale grazie all’azione dei due principi).

Il ciclo di amore e odio

Le quattro radici sono tutte di pari importanza e rappresentano i quattro arché fisici.

La dissoluzione e ricomposizione della realtà

Quando gli elementi si avvicinano prevalse il principio dell’amore, mentre quando si allontanano prevale l’odio.

Questo processo di avvicinamento e allontanamento è un processo ciclico per Empedocle. La nostra realtà è composta dagli elementi e per questo non è eterna. Quando gli elementi si allontanano e l’allontanamento diventa troppo grande, la realtà si dissolve. Quando gli elementi si avvicinano la realtà si può ricomporre ma anche quando gli elementi sono troppo vicini entrano uno dentro all’altro e la realtà si dissolve. La realtà che si dissolve è solo quella che conoscono gli esseri viventi ma non la realtà totale. Nelle fasi estreme dell’amore e dell’odio non è possibile la vita (perché gli elementi sono troppo vicini o lontani per costruire la realtà). La realtà esiste anche la solo che non è una realtà complessa e non esistono esseri insenzienti là. Man mano che le distanze aumentano si va verso l’odio fino ad arrivare a un momento in cui non si potrà più produrre una realtà complessa e quando si avvicinano troppo succede la stessa cosa. Non sono gli elementi a dissolversi perché non si dissolvono mai ma è la realtà a dissolversi. Il punto massimo dell’amore si può vedere come il discorso dell’apèiron di Anassimandro (per Empedocles l’inizio e la fine sono solo fasi di continuo ritorno dalla realtà). A livello cosmologico si avrebbero fasi di distruzione e rinascita. Le frasi intermedie dove amore e odio si bilanciano sono le fasi in cui noi viviamo, mentre le fasi dove prevalgono amore o odio non è possibile avere vita.

Se quest’ipotesi fosse vera, noi potremmo solo fare ipotesi metafisiche per sapere se siamo nella fase della vita sopra o sotto, cioè dall’amore all’odio o dall’odio all’amore.

Anassagora e i semi del mondo

Anassagora di Atene e forse conosceva Socrate, ma ciò che è sicuro è che Scrate seguiva inizialmente il pensiero di Anassagora ma poi lo abbandonò. Da un certo punto di vista è simile a Democrito ed Empedocle ma da un altro si allontana da loro.

Era pluralista e dice che la realtà deve avere più arché (i suoi arché vengono chiamati semi del mondo e Aristotele le chiama Omeomerie). I suoi semi hanno caratteristiche simili agli atomi di Democrito e sono indivisibili ma sono in grado di svilupparsi (sono modificabili al contrario degli atomi di Democrito).

I semi si differenziano per qualità (non quantità come Democrito). Era convinto che esistessero semi di cielo, semi di stelle, semi delle montagne. I semi hanno nature e essenze diverse a seconda dell’oggetto che andavano a comporre. Ogni oggetto che esiste possiede tutti i semi della realtà però la cosa si contraddistingue da altre per via della percentuale di semi.

Il nous e la trascendenza

Ha una visione simile a Democrito poiché vede la realtà composta da piccole particelle. La differenza principale tra i due è che, similmente ad Empedocle, Anassagora ha un principio chiamato noùs, ossia un intelligenza/un intelletto che è trascendente (trascende la realtà) e fa si che i semi si sparpaglino in maniera coerente. Il nous non è a sua volta composto da semi e trascende la realtà. Il nous protrerebbe avere delle similitudine con l’amore e l’odio di Empedocle. In Democrito la realtà è frutto del caso mentre per Anassagora è frutto di una intelligenza superiore, per Empedocle con l’amore e odio è una via di mezzo (è qualcosa di superiore ma c’è anche una casualità). Il concetti dei semi è dato da qualcosa di interiore. Il concetto dei semi è puramente metafisico ed è in grado di regolare la nostra realtà in maniera intelligente da un altra realtà (trascende=sorpassa i limiti della natura/è fuori dalla nostra realtà).

Se non ci fosse la trascendenza la realtà sarebbe tutto uguale in ogni suo punto e i semi del mondo si distribuirebbero in modo uniforme in tutte le direzioni (i semi seguono un disegno intelligente superiore alla nostra realtà).

In Democrito la reatà è frutto del caso mentre per Anassagora una pianificazione di una intelligenza metafisica.

Confronto tra pluralisti

Le stelle sono composte da semi stellari in maggioranza ma hanno anche i semi di tutto l’Universo e ogni cosa contiene tutti i semi dell’Universo.

Per i pluralisti la realtà perdeva senso senza dei principi esterni. Secondo Democrito il dar senso alla realtà è un’esigenza umana. Anassagora afferma che c’è un principio trascendente esterno che indirizza la materia mentre Empedocle è una via di mezzo. Potrebbe essere che Anassagora abbia preso la strada di Empedocle ma poi portato il tutto a conclusioni paradossali. Socrate inizialmente seguì Anassagora.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli arché proposti da Empedocle e come influenzano la realtà?
  2. Empedocle propone sei arché: le quattro radici (acqua, aria, terra e fuoco) e i due principi amore e odio. Questi elementi si muovono ciclicamente, avvicinandosi e allontanandosi, influenzando la composizione e la dissoluzione della realtà.

  3. Come si differenziano i semi di Anassagora dagli atomi di Democrito?
  4. I semi di Anassagora sono indivisibili come gli atomi di Democrito, ma a differenza di questi, sono modificabili e si differenziano per qualità, non per quantità. Inoltre, Anassagora introduce il noùs, un'intelligenza trascendente che organizza i semi.

  5. In che modo Empedocle e Anassagora vedono la realtà e i suoi cambiamenti?
  6. Empedocle vede la realtà come un ciclo di avvicinamento e allontanamento degli elementi, influenzato da amore e odio. Anassagora, invece, vede la realtà come organizzata da un'intelligenza superiore (noùs) che distribuisce i semi in modo coerente.

  7. Qual è il ruolo del noùs nella filosofia di Anassagora?
  8. Il noùs è un'intelligenza trascendente che organizza i semi del mondo in modo coerente, differenziandosi dalla casualità di Democrito e dalla via di mezzo di Empedocle tra casualità e principi superiori.

  9. Come si relazionano le teorie di Empedocle e Anassagora con quelle di Socrate?
  10. Socrate inizialmente seguì il pensiero di Anassagora, che proponeva un'intelligenza trascendente per spiegare la realtà. Tuttavia, Socrate abbandonò questa visione, mentre Empedocle offriva una via di mezzo tra casualità e principi superiori.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community