Concetti Chiave
- La storia del karate è difficile da ricostruire a causa delle limitate fonti storiche, basandosi principalmente su tradizioni orali e leggende.
- L'arte marziale ha origini a Okinawa, sviluppandosi come risposta al divieto di armi imposto dall'imperatore giapponese, diffondendosi oltre la nobiltà.
- Nel XVII-XVIII secolo, l'interesse dei nobili poveri verso il commercio e l'artigianato ha facilitato la divulgazione del karate tra la popolazione.
- Il karate si è evoluto anche grazie all'influenza delle arti marziali cinesi, apprese dai giapponesi durante i viaggi in Cina.
- Riconosciuto dal Comitato Paralimpico Internazionale, il karate è stato presentato alle Olimpiadi di Tokyo 2020, grazie al supporto e all'entusiasmo del pubblico.
Storia del karate
A causa delle poche fonti storiche, ripercorrere la storia del karate è molto complesso in quanto si possono fare solamente ipotesi utilizzando le poche informazioni principalmente orali e leggende popolari.Solamente a partire dal XIX secolo in poi, si possono ritrovare più nozioni perché la storia è maggiormente documentata. Si pensa che il karate sia nato nell’isola giapponese di Okinawa dove è probabile che si praticasse una forma di arte marziale segreta: l’ Okinawa-te. Secondo le tradizioni popolari, questo sport è nato perché l’imperatore giapponese ha proibito l’utilizzo di armi alla gente comune che per difendersi, durante le invasioni dei signori di Satsuma, utilizzavano calci e pugni con bastoni e rami di alberi. Fu grazie a questo appiattimento tra i due ceti che l'arte "segreta" iniziò a penetrare anche al di fuori della casta dei nobili. La conoscenza del te restava uno dei pochissimi segni di appartenenza passata a un'elevata posizione sociale.
In realtà ciò è vero solo in minima parte perché il karate inizia a svilupparsi tra il XVII e il XVIII secolo quando , a causa di un improvviso impoverimento, le classi nobili di Okinawa iniziano ad interessarsi al commercio e all’artigianato. In queste circostanze, perciò, i nobili, ormai poveri, decidono di svelare questa arte marziale, che solamente loro conoscevano, a poche persone del popolo ed è così che si diffonde il karate.
Contribuisce allo sviluppo dei questo sport anche il fatto che molti giapponesi si recavano in Cina per due o tre anni dove avevano modo di scoprire la filosofica concezione del corpo umano. Essi, però, non riescono ad imparare le antiche arti cinesi con un solo viaggio, così si pensa che il karate sia nato da una sorta di fusione tra le due arti dovute alle varie esplorazioni giapponesi.
Solamente all’inizio del XX questa arte marziale è introdotta nelle scuole superiori come ginnastica utile per il corpo.
Precisamente nel 1922 il maestro Funakosci presenta il karate in una scuola e, per questo, è considerato il padre fondatore del karate moderno.
I giochi di Baku nel 2015 furono una grande vetrina per il karate perché tutt'oggi questa disciplina non è uno sport Olimpico, ma è candidata alle Paralimpiadi.
Il 12 giugno, infatti, il Comitato Paralimpico Internazionale ha riconosciuto il karate come trentesima disciplina.
Questo sport, infatti, si è impegnato a promuovere la sua versione paralimpiaca con dimostrazioni nei mondiali di Parigi nel 2012.
Le Olimpiadi per il karate sono state realtà perché l'entusiasmo generale degli spettatori e l'alto livello dei karateki ( sei primi classificati degli ultimi Campionati Europei) hanno fatto capire che questo sport è degno di entrare a far parte dei Cinque Cerchi di Tokyo nel 2020.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del karate secondo le tradizioni popolari?
- Come si è diffuso il karate tra le classi sociali di Okinawa?
- Qual è stato il contributo della Cina allo sviluppo del karate?
- Quando il karate è stato riconosciuto come disciplina paralimpica?
Secondo le tradizioni popolari, il karate è nato nell'isola di Okinawa come una forma di difesa senza armi, sviluppata perché l'imperatore giapponese aveva proibito l'uso di armi alla gente comune.
Il karate si è diffuso tra le classi sociali di Okinawa quando i nobili, impoveriti, iniziarono a svelare questa arte marziale a poche persone del popolo, contribuendo alla sua diffusione.
Il contributo della Cina allo sviluppo del karate è stato significativo, poiché molti giapponesi che viaggiavano in Cina hanno appreso la concezione filosofica del corpo umano, portando a una fusione tra le arti marziali cinesi e giapponesi.
Il karate è stato riconosciuto come disciplina paralimpica il 12 giugno, quando il Comitato Paralimpico Internazionale lo ha accettato come trentesima disciplina.