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Erectus
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Concetti Chiave

  • Il doping è definito come violazione delle norme sportive antidoping secondo il Codice Mondiale Antidoping della WADA, introdotto nel 2009.
  • Le violazioni includono l'uso di sostanze proibite, rifiuto dei controlli e manomissione dei test, con sanzioni che vanno da 2 anni di squalifica fino alla squalifica a vita.
  • Il Codice WADA si basa su principi come la responsabilità diretta degli atleti e la creazione di un passaporto biologico attraverso controlli a sorpresa.
  • Le sostanze vietate sono suddivise in categorie, tra cui steroidi, stimolanti, doping genetico e betabloccanti, con aggiornamenti annuali per includere nuove sostanze.
  • La storia del doping risale al 200 d.C., con un significativo aumento del suo utilizzo tra il 1940 e il 1950, portando allo sviluppo di legislazioni antidoping e alla creazione di liste di sostanze dopanti.

Il Doping e la sua evoluzione

Il termine doping indica il verificarsi di una o più violazioni delle norme sportive antidoping contenute nel Codice Mondiale Antidoping.
Questa definizione di doping è stata introdotta dalla WADA nel 2009 allo scopo di rendere più completa la definizione di doping che aveva dato il Comitato Olimpico nel 2000. La WADA è l’Agenzia internazionale contro il doping che ogni hanno si occupa di redigere e aggiornale la lista della sostanze dopanti.
Sono considerate violazioni del codice antidoping:
- Uso o possesso di una sostanza o di un metodo vietato;
- Rifiuto di sottoporsi ai controlli;
- Mancata comunicazione della reperibilità;
- Manomissione del controllo antidoping;
- Traffico o somministrazione di sostanze o metodi proibiti.
Le violazioni del codice antidoping prevedono una responsabilità penale e delle sanzioni che vanno dai 2 anni di squalifica alla squalifica a vita.
Il Codice WADA è basato su:
1.

Strict liability: ogni atleta è responsabile di ciò che assume;
2. Lista aperta: le sostanze sono raggruppate in categorie generali;
3. Proibizione delle infusioni endovenose: solo i medici possono essere in possesso di una dose per i casi di emergenza;
4. Reperibilità degli atleti: gli atleti devono essere reperibili per i controlli a sorpresa in modo che l’insieme dei valori dei vari controlli costituisca il passaporto biologico di ogni atleta e che questo sia la base per i controlli successivi.
La lotta contro il doping viene fatta sia per tutelare la salute dei singoli atleti sia per garantire una competizione leale e paritaria.
Le sostanze vietate dal codice Wada vengono raggruppate in quattro macro gruppi:
- Sostanze o metodi sempre proibiti (steroidi);
- Sostanze o metodi proibiti in gara (stimolanti o narcotici);
- Metodi proibiti (doping genetico);
- Sostanze proibite solo in alcuni sport (betabloccanti).
Il doping è sempre stato utilizzato nelle competizioni sportive; già nel 200 d.C. si hanno testimonianze riguardo all’uso di sostanze dopanti. Il massimo sviluppo dell’utilizzo di queste sostanze si ebbe tra il 1940 e il 1950, dopo i due conflitti mondiali. Le sostanze dopanti venivano utilizzate principalmente per le competizioni importanti come le Olimpiadi, un esempio si ha con le Olimpiadi di Tokyo del 1964 in cui quasi tutti gli atleti si dopavano. A causa del sempre più diffuso uso di queste sostanze iniziarono a svilupparsi le legislazioni antidoping, prime tra tutti quelle di Francia e Belgio. Nel 1967 nacque la Commissione Medica del Comitato Olimpico che, dall’anno successivo, iniziò a sottoporre gli atleti ai controlli antidoping. Venne introdotta anche la lista delle sostanze dopanti che da quel momento è stata aggiornata ogni anno in modo da poter inserire all’interno di essa le nuove sostanze introdotte sul mercato. Dal 2000 sono state introdotte nuove sostanze i cui effetti collaterali a lungo termine sono ancora sconosciuti e il cui riconoscimento è ancora difficile; un esempio di queste sostanze è il doping genetico. Nel 2018 la WADA ha rimosso dalla lista l’alcool, non più considerato dopante o vantaggioso per le prestazioni fisiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di doping secondo la WADA?
  2. La WADA definisce il doping come la violazione delle norme sportive antidoping, che include l'uso o il possesso di sostanze vietate, il rifiuto di controlli, e altre infrazioni.

  3. Quali sono le sanzioni previste per le violazioni del codice antidoping?
  4. Le sanzioni per le violazioni del codice antidoping vanno dai 2 anni di squalifica alla squalifica a vita, e possono includere responsabilità penale.

  5. Come viene garantita la reperibilità degli atleti per i controlli antidoping?
  6. Gli atleti devono essere reperibili per controlli a sorpresa, e i valori dei vari controlli costituiscono il passaporto biologico di ogni atleta, base per i controlli successivi.

  7. Quali sono i gruppi principali di sostanze vietate dal codice WADA?
  8. Le sostanze vietate sono raggruppate in quattro macro gruppi: sostanze sempre proibite, sostanze proibite in gara, metodi proibiti, e sostanze proibite solo in alcuni sport.

Domande e risposte