Le Tre Grazie e Teseo sul minotauro

Le Tre Grazie

Era il 1812, quando Canova iniziò a lavorare a un bozzetto per un gruppo con Le Grazie, lo stesso anno in cui Foscolo compose un poemetto di titolo analogo, dedicandolo proprio allo scultore. L’anno successivo Canova ebbe la commissione ufficiale per il gruppo da Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie di Napoleone. Nella mitologia greca le Grazie, Eufrosine, Talia ed Aglaia, sono tre giovani donne che con la loro bellezza donano gioia agli uomini e agli dei.

Allontanandosi dall’iconografia tradizionale, che raffigurava la Grazia centrale posta di spalle rispetto allo spettatore, una tradizione che va dagli affreschi di Pompei a Botticelli, a Raffaello.
Canova dispone le tre Grazie rivolte verso la stessa direzione, che si abbracciano. I tre corpi sono uniti dal chiudersi delle braccia; questo movimento dona alla composizione un’andamento piramidale; l’articolarsi delle membra nello spazio suggerisce il susseguirsi di movimenti fluidi e danzanti. L’ artista gioca con la luce che lascia trasparire dal marmo una vitalità interna, esaltando con delicatezza le morbide forme femminili.
L’impianto scultoreo è realizzato in marmo bianco di Carrara, si trova a San Pietroburgo (Russia) presso il Museo dell’Ermitage ed è alta 182 centimetri.
Il confronto con il gruppo di Thorvaldsen, che pure aveva preso l’opera di Canova come riferimento, rivela la diversa interpretazione dell’artista nordico, che vedeva invece nell’antico un modello di rigore e di compostezza formale per giungere a una forma il più possibile astratta, depurata dalle emozioni della sfera umana.

Teseo sul Minotauro

Gli venne commissionato da Girolamo Zulian. Rappresenta il momento successivo all’azione, nel momento di riposo e di riflessione.
Teseo è seduto sul corpo senza vita del nemico ed è il simbolo della vittoria dell’intelligenza e del coraggio sulla bestialità dell’uomo.

Il nuovo orientamento classicista è attestato dal gruppo scultoreo di Teseo sul Minotauro ( si trova al Victoria and Albert Museum), commissionato da Girolamo Zulian, ambasciatore della Serenissima presso la Santa sede.
Canova non rappresenta lo scontro tra le due figure, ma coglie piuttosto l’eroe nel momento di riposo e di riflessione successivo all’azione, quando lo sforzo della l0tta e della furia della violenza si sono ormai placati. Questa scelta gli consente di perseguire nella resa del corpo di Teseo una bellezza ideale, priva del turbamento scomposto delle passioni. Seduto sul corpo senza vita del nemico rovesciato ai suoi piedi, Teseo è il simbolo della vittoria dell’intelligenza e del coraggio dell’uomo sulla bestialità: il capo chino è rivolto alla testa taurina del Minotauro, ma il suo pensiero sembra elevarsi al di là del fatto contingente appena accaduto, animato da un sincero sentimento di umana pietà. Dalla scultura affiora un infinito senso di pace: sembrano trovarvi espressione compiuta quei valori che Winckelmann considerava imprescindibili per una vera opera d’arte, in grado di competere con l’antico: la “nobile semplicità” e la “quieta grandezza”.
Il successo del Teseo conferì a Canova una posizione di primo piano sulla scena romana, assicurandogli una serie di importanti commissioni.