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Concetti Chiave

  • Klein sviluppò le Anthropométries, opere d'arte create dalle impronte di corpi umani cosparsi di colore blu, ispirato alla potenza evocativa di questa tinta.
  • Le modelle di Klein, definite "pennelli viventi", partecipavano attivamente al processo artistico, immergendosi nel colore e trasferendolo su tela attraverso il loro corpo.
  • Le Anthropométries erano performance ritualistiche, spesso accompagnate da musica, in cui le modelle eseguivano movimenti lenti e disciplinati, simili a una rappresentazione teatrale.
  • Klein si distinse dall'Action Painting per il suo approccio concettuale e progettuale, controllando a distanza il processo creativo invece di affidarsi all'improvvisazione.
  • Le opere di Klein rappresentano una traccia della vita e un simbolo dello spirito, con il corpo umano trasformato in una forma d'arte astratta e smaterializzata.

Indice

  1. Anthropométries: una pittura “umana"
  2. I pennelli viventi
  3. L’arte messa in scena
  4. Il progetto contro l'improvvisazione

Anthropométries: una pittura “umana"

Ossessionato dalla potenza evocativa del colore blu, Klein giunse ad applicare la sua tinta non solo agli oggetti, alle tele e alle copie delle sculture antiche, ma anche ai corpi umani. Nacquero così le celebri Anthropométries ("Antropometrie”, dal greco ànthropos, "uomo”, e métron, “misura”), termine inventato dal critico Pierre Restany per definire un ciclo di opere costituite dall’impronta lasciata sulla tela dai corpi di modelle nude cosparsi di colore.

I pennelli viventi

La tecnica fu definita da Klein «pinceaux vivants», ovvero “pennelli viventi”, dal momento che le sue modelle “si intingevano” nel colore, da sole o con l’aiuto dell’artista, per poi premere il corpo o stendersi sulla superficie da dipingere.

Tale procedura, che rappresenta un antecedente diretto dell’happening e della performance, veniva presentata in serate organizzate in luoghi istituzionali o abitazioni private: qui l’autore agiva da regista di una messa in scena durante la quale le modelle “danzavano” cosparse di colore e finivano per rotolarsi sulla tela. La sagoma stampata del corpo blu assumeva così lo stesso valore di un monocromo o di una spugna: una traccia della vita, l’ombra di un corpo smaterializzato e astratto, un simbolo dello spirito.

L’arte messa in scena

Klein considerava le Anthropométries come una sorta di rituale disciplinato e scandito dalla lentezza dei gesti, un rituale nel quale le modelle diventavano protagoniste di una forma di espressione teatrale. In molti casi tali rappresentazioni venivano accompagnate da un’orchestra. Nel 1949 l’artista arrivò a scrivere addirittura una Sinfonia monotona, creazione musicale coerente con la sua scelta monocroma in pittura.

Il progetto contro l'improvvisazione

Opere come le Anthropométries sono state accostate spesso dai critici agli esiti dell’Action Painting. In realtà, nei lavori di Klein i corpi agivano liberamente e l’artista si limitava a elaborare concettualmente l’opera, controllando a distanza la performance. Nel caso degli autori americani, l’esito dell’opera era invece legato all’espressione immediata della soggettività dell’artista, che nell’atto creativo manifestava istintivamente il proprio intimo, senza alcuna progettualità predefinita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato delle Anthropométries di Yves Klein?
  2. Le Anthropométries di Yves Klein rappresentano un ciclo di opere in cui l'impronta dei corpi umani cosparsi di colore blu viene lasciata sulla tela, simboleggiando una traccia di vita e un'ombra di un corpo smaterializzato e astratto.

  3. Come venivano realizzate le opere con la tecnica dei "pennelli viventi"?
  4. Le opere venivano realizzate con modelle che si intingevano nel colore e poi premevano il corpo o si stendevano sulla tela, in una performance che Klein orchestrava come un regista, trasformando l'atto pittorico in una messa in scena teatrale.

  5. In che modo le Anthropométries si differenziano dall'Action Painting?
  6. Le Anthropométries si differenziano dall'Action Painting perché, mentre Klein elaborava concettualmente l'opera e controllava la performance a distanza, l'Action Painting si basava sull'espressione immediata e istintiva della soggettività dell'artista senza una progettualità predefinita.

Domande e risposte