Concetti Chiave
- Il trattato UE garantisce la libera circolazione di persone, merci e capitali, quindi acquisti intra-UE non sono considerati importazioni.
- La questione fiscale principale riguarda quale paese si appropria dell'IVA sui consumi, applicata nel paese del consumatore finale.
- Esiste il problema della doppia imposizione IVA, poiché le aliquote non sono omogenee in tutta l'UE.
- Gli acquisti intra-UE sono registrati senza IVA, con una compensazione tra registri acquisti e vendite per rendere l'operazione neutra fiscalmente.
- Quando il bene è venduto, l'IVA è applicata senza compensazione, e l'erario incassa l'intera imposta sul valore aggiunto.
Acquisti di fattori produttivi da fornitori intra-UE
Il trattato che costituisce la UE prevede la libertà di circolazione di 3 elementi:
1. Persone
2. Merci
3. Capitali
Quindi se acquisto un prodotto in Spagna non è un'importazione.
Le importazioni sono solo quelle che avvengono fuori dalla UE.
Il problema che si pone nel fare questo tipo di acquisti è di tipo fiscale, e riguarda l'imposta di consumo: Quale Paese si appropria dell'imposta sui consumi? Si applica l'iva del Paese dove il bene viene venduto al consumatore finale (colui che ha codice fiscale e non partita via, cioè all'uomo comune e non all'impresa).
Altro problema che si pone è quello della doppia imposizione: è vero che in tutta la UE c'è l'iva ma non in tutto la UE l'aliquota è omogenea. Occorre trovare un modo per far che l'iva colpisca il consumatore del paese destinatario.
Quando acquistiamo in un paese dell'UE l'iva acquistiamo senza iva, poi a fine anno riguardo a ogni esercizio si fa un discorso di compensazione tra i paesi.
Facciamo una doppia registrazione, cioè l'obiettivo è quello di rendere neutra l'operazione ai fini iva: quando acquistiamo il bene va sul registro degli acquisti. Facciamo una registrazione anche sul registro delle vendite in modo tale che si realizza una compensazione tra le due operazioni. L'operazione diventa neutra e non rientra proprio nel meccanismo della detrazione perché la registrazione sul registro opposto annulla quella precedente.
Nel momento in cui vendiamo il bene verrà applicata l'iva. In questo modo non c'è compensazione cioè non abbiamo nessuna detrazione relativamente a quel bene, l'iva che incassa l'erario su quel bene è la totalità.
Se avessimo inserito il bene nel registro acquisti e non avessimo annullato facendo la registrazione nel registro delle vendite noi avremmo messo in detrazione il bene.
Il meccanismo è:
1. Acquistiamo senza IVA.
2. Le registriamo in entrambi i registri aggiungendo l'iva: l'operazione si annulla.
3. Il debito dunque ce l'abbiamo per il netto cioè per l'acquisto.
4. Quando vendiamo aggiungiamo l'IVA.
Domande da interrogazione
- Qual è il problema fiscale principale negli acquisti intra-UE?
- Come si gestisce l'IVA negli acquisti intra-UE per le imprese?
- Cosa accade quando un bene viene venduto dopo un acquisto intra-UE?
Il problema fiscale principale riguarda l'imposta di consumo e quale Paese si appropria dell'imposta sui consumi, poiché l'IVA si applica nel Paese dove il bene viene venduto al consumatore finale.
Le imprese acquistano senza IVA e registrano l'operazione sia nel registro degli acquisti che in quello delle vendite, annullando l'operazione ai fini IVA per renderla neutra.
Quando il bene viene venduto, si applica l'IVA, e l'erario incassa l'intera imposta senza compensazioni o detrazioni relative a quel bene.