Concetti Chiave
- Il mosaico ha origini etimologiche latine e si sviluppò tra il IV e V secolo, utilizzato per decorare pavimenti e pareti, spesso in sostituzione della pittura.
- I mosaicisti romani impiegavano tessere di pietre dure, terracotta e vetro colorato, con a volte lamine d'oro o argento per arricchire i disegni.
- Esempi celebri di mosaici si trovano a Roma e Milano, con motivi ornamentali e scene tratte sia dal Nuovo che dall'Antico Testamento.
- La tecnica del mosaico, originata in Mesopotamia, si diffuse nel mondo antico grazie a greci e romani, assumendo una funzione sia pratica che estetica.
- Dopo la caduta dell'Impero Romano, il mosaico perse importanza, ma fu rivalutato nel Novecento grazie a movimenti come l'impressionismo e il divisionismo.
Indice
Etimologia e definizione della parola mosaico
Mosaico deriva dal latino musaicus e si sviluppò principalmente tra il IV ed il V secolo specialmente a Roma e nel suo vasto impero.
Spesso il mosaico era sovrapposto ad un dipinto vero e proprio e in quel caso lo sfondo era rosso per far emergere l’effetto della doratura.
I mosaici di Roma e di Milano
Ecco alcuni aspetti dei principali mosaici di Roma e di Milano:- Le più antiche decorazioni a mosaico sono conservate nel deambulatorio di Santa Costanza, le quali presentano molteplici motivi ornamentali. Tra le scene più note del deambulatorio ricordiamo una che raffigura una vendemmia, con evidenti riferimenti cristiani.
- Mosaico del catino di Santa Pudenziana a Roma del IV secolo. Ha carattere iconografico cristiano, ossia collegata ai testi sacri del nuovo testamento.
- Mosaici della navata centrale della basilica di Santa Maria Maggiore. Le storie sono tratte dall’antico testamento (Abramo e Giacobbe a destra e Giosuè a sinistra.)
- Mosaico absidale della cappella di Sant'Aquilino nella basilica di San Lorenzo risalente alla metà del IV e inizio del V secolo. (Milano)
Il mosaico: cenni storici
Per mosaico si intende quella tecnica policroma, in cui vengono utilizzati tasselli e frammenti di materiali al fine di comporre dei disegni o delle decorazioni ornamentali. Questo tipo di tecnica artistica si presume sia nata in Mesopotamia, per poi diffondersi nel resto del mondo antico, soprattutto grazie ai greci e ai romani. Nonostante il mosaico sia una delle decorazioni più note della storia dell’arte durante tutti i secoli, questa particolare tecnica nasce con finalità di tipo pratico, infatti l’utilizzo dell’argilla, o ciottoli che venivano utilizzati fungevano da protezione per i muri o per le pavimentazioni. È intorno al III millennio a.C, nelle zone micenee che si inizia a usare il mosaico come pavimentazione in alternativa ai tappetti, ciò per dare una maggiore resistenza e per consentire l’impermeabilità. Già dal IV secolo, in sostituzione ai ciottoli, vengono utilizzate tessere di forma cubica in marmo di forma cubica, o pietre varie, queste consentivano una maggiore precisione rispetto ai ciottoli. È solo nel III secolo che le pietre iniziano a essere intagliate per consentire la precisione totale. È grazie ai greci e agli egizi che il mosaico inizia ad avere anche una forte componente estetica e artistica. Nell’antica Roma il mosaico diviene una delle decorazioni più diffuse, il mosaico romano con il tempo acquisisce un proprio primato artistico, i temi raffigurati divengono quelli tipici della tradizione romana, rappresentano principalmente motivi geometrici e vegetazione, questi si diffondono in tutto l’impero romano. Dopo la caduta dell’impero anche i mosaico viene sostituito, ad esempio nell’arte romanica a questo si preferisce l’affresco, soprattutto per motivi economici. Durante il Rinascimento il mosaico è solo una decorazione in più, che completa un’altra opera, e nel Barocco è del tutto subordinato ad altre forme d’arte, riacquista importanza solo nel corso del Novecento, grazie allo sviluppo dell’impressionismo e del divisionismo. Il Italia la città in cui si ha una maggiore presenza di mosaici è Ravenna.Domande da interrogazione
- Qual è l'origine etimologica della parola "mosaico"?
- Quali materiali venivano utilizzati dai mosaicisti romani?
- Quali sono alcuni esempi di mosaici famosi a Roma e Milano?
- Come si è evoluto l'uso del mosaico nel tempo?
- Qual è la città italiana con la maggiore presenza di mosaici?
La parola "mosaico" deriva dal latino "musaicus" e si sviluppò principalmente tra il IV e il V secolo, specialmente a Roma e nel suo vasto impero.
I mosaicisti romani usavano pietre dure, terra cotta, ciottoli di forma parallelepipeda detti tessere, e dalla seconda metà del I secolo a.C., anche tessere in pasta di vetro.
Alcuni esempi includono le decorazioni a mosaico nel deambulatorio di Santa Costanza a Roma, il mosaico del catino di Santa Pudenziana, e il mosaico absidale della cappella di Sant'Aquilino nella basilica di San Lorenzo a Milano.
Il mosaico è nato con finalità pratiche in Mesopotamia, si è diffuso grazie ai greci e romani, e ha acquisito una forte componente estetica. Dopo la caduta dell'impero romano, è stato sostituito da altre forme d'arte, riacquistando importanza nel Novecento.
La città italiana con la maggiore presenza di mosaici è Ravenna.