-dille-
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Negli anni Ottanta, Berlino ha vissuto una ricostruzione urbana ispirata al concetto di "ricostruzione critica", rispettando la struttura morfologica della città.
  • Il processo di ricostruzione berlinese si è distinto dal modello parigino, evitando edifici monumentali e concentrandosi sul recupero della struttura urbana storica.
  • La ricostruzione ha affrontato la particolare condizione di Berlino, con periferie nel centro, cercando di colmare i vuoti lasciati dalla caduta del Muro.
  • Architetti tedeschi e internazionali, inclusi "Archistar", hanno partecipato a concorsi e bandi per la ricostruzione, creando un dibattito tra tradizione e innovazione.
  • Leonardo Benevolo ha sottolineato l'importanza di un piano regolatore per gestire la città, puntando su infrastrutture e trasporti come elementi unificanti.

Architettura Berlinese – Ricostruzione Novecentesca

Verso la fine del XX° secolo, appariva facile notare una ricostruzione e ristrutturazione dei centri urbani in tutta Europa, in particolare nelle capitali, simbolo dell’identità nazionale. Negli anni ottanta ad esempio, Parigi inaugurò una serie di lavori con l’obiettivo di dare una nuova immagine alla città e stupire gli occhi esterni alla bellezza della città, questi progetti erano inoltre legati ad un forte nazionalismo, nonostante la maggior parte dei progettisti fosse straniera, in quanto vennero tutti attuati per celebrare il secondo centenario della Rivoluzione Francese, che si sarebbe festeggiato nel 1989. Similarmente, anche a Berlino avvenne un fenomeno simile anche se l’amministrazione cittadina tedesca non ha mai cercato “l’edificio monumento” come nel caso di Parigi, l’obiettivo era infatti quello della ricostruzione, la parola chiave di questo processo è stata “ricostruzione critica”, nel rispetto della struttura morfologica e tipologica della città, cioè riproporre l’edificazione perimetrale del vecchio impianto stradale riprendendo le linee esatte delle vie e piazze. La ricostruzione perimetrale degli isolati è stata una scelta, una pratica teorica che fin dall’inizio si è imposta per la salvezza della struttura urbana del centro: ricostruzione dei vuoti che si erano creati con la caduta del muro, Berlino si trovava infatti in una condizione particolare, con la periferia nel centro. La gran parte delle architetture degli anni ’90 hanno tenuto fede a questa premesse, tuttavia nonostante gli architetti tedeschi e l’amministrazione cittadina ci tenessero alla ricostruzione critica, va tenuto conto che anche per Berlino ogni progetto è frutto di concorsi e bandi internazionali.

Per la ricostruzione degli edifici più importanti c’era anche la presenza dei “Archistar”, ossia gli architetti internazionali più in vista, si crea così una doppia linea ideologica: architetti tedeschi legati al razionalismo e alla tradizione contro i linguaggi più articolati degli altri. Il primo gruppo intendeva l’architettura come un’arte collettiva che si da un fondamento etico che necessita di teoria e legata al contesto, dall’altra un’architettura d’evasione, di espressione personale ed individuale. Leonardo Benevolo ha spiegato l’idea di poter gestire la città con gli strumenti tradizionali di un piano regolatore, di modo che si abbia un controllo totale del progetto, per lui a tenere insieme la città è la rete delle infrastrutture e dei trasporti, delle attrezzature a scala territoriale. Pensare di arrivare ad un risultato architettonico perfetto e di alta qualità era utopico, ma si sperava che Berlino diventasse la prova di un nuovo concetto di città.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale della ricostruzione architettonica a Berlino verso la fine del XX secolo?
  2. L'obiettivo principale era la "ricostruzione critica", rispettando la struttura morfologica e tipologica della città, ricostruendo i vuoti creati dalla caduta del muro e mantenendo la struttura urbana del centro.

  3. Qual è stata la differenza principale tra la ricostruzione di Parigi e quella di Berlino negli anni '80?
  4. A differenza di Parigi, che cercava "l'edificio monumento" per celebrare il secondo centenario della Rivoluzione Francese, Berlino si concentrava sulla ricostruzione critica, senza cercare monumenti, ma rispettando la struttura urbana esistente.

  5. Chi erano i protagonisti principali nella ricostruzione degli edifici più importanti a Berlino?
  6. I protagonisti principali erano gli "Archistar", architetti internazionali di spicco, e architetti tedeschi legati al razionalismo e alla tradizione, creando una doppia linea ideologica tra architettura collettiva e d'evasione.

  7. Qual era la visione di Leonardo Benevolo riguardo alla gestione della città?
  8. Leonardo Benevolo credeva nella gestione della città attraverso strumenti tradizionali di un piano regolatore, con un controllo totale del progetto, basato sulla rete delle infrastrutture e dei trasporti, per tenere insieme la città.

Domande e risposte