Architettura Berlinese – Reichstag

Architettura Berlinese – Reichstag

Nel 1993 venne affidato a Norman Foster il progetto “Reichstag, Parlamento Federale Tedesco”, edificio simbolo della nuova Berlino, si trova nelle immediate vicinanze di Pariser Platz, cerniera tra il parco e il resto della città. Leonardo Benevolo spiega come esso sia “l’unico manufatto con qualità adeguata agli eventi del 1989… simbolo della nuova capitale della Repubblica Federale tedesca”. Il progetto si basa su alcuni punti fissi: l’accessibilità ai cittadini [trasparenza che ha anche valore politico, il pubblico può “assistere” al lavoro dei parlamentari], la stratificazione storica come strumento per mantenere vivo il ricordo delle vicende passate, la salvaguardia dell’ambiente e il risparmio delle risorse energetiche [pannelli fotovoltaici, sistema di generazione di energia sostenibile grazie ad un generatore posto nel sottosuolo, l’energia prodotta in eccedenza agli edifici nelle immediate vicinanze]. Rientra a pieno titolo in quelle caratteristiche che distinguono l’High Tech, di cui Foster è uno dei principali rappresentanti già a partire dagli anni ‘80, questa tendenza aveva piena padronanza della tecnologia e dei metodi costruttivi più avanzati. La cupola è la vera protagonista, non è solo la semplice ricostruzione di una parte rovinata dall’incendio del 1933 e dai bombardamenti della guerra. Assonometria dimostra i vari livelli in cui l’edificio si sviluppa e ne sottolinea la complessità che Foster è stato chiamato a gestire dando una nuova identità: luogo di lavoro parlamentare con valore politico ma vive anche come museo di se stesso. Sorge inoltre un terrazzo da cui si ha accesso alla cupola, ormai simbolo di rinascita, la struttura che si trova all’interno e che si intravede in trasparenza consente di illuminare e ventilare la sala parlamentale immediatamente di sotto, il cono è infatti completamente rivestito da specchi che servono per convogliare la luce naturale verso il basso, conferendo un’illuminazione particolare. Nel Novecento si nota la ricorrente presenza del tetto come spazio vivibile, qui il pubblico può passeggiare ma anche rilassarsi e mangiare, per quanto riguarda i materiali, vengono usati vetro e acciaio che caratterizzano la modernità. La parte storica è diventata museo e si contrappone alla nuova cupola, per rispettare al massimo le preesistenze storiche in diversi punti rovinate, Foster ha realizzato una serie di passerelle e scale il più leggero e trasparente possibile in acciaio ed in vetro. L’architetto ha scelto inoltre una leggera contrapposizione cromatica per quanto riguarda le parti nuove inserite per avvicinarsi, distinguendosi però dalla colorazione della pietra e muratura originale. Durante la notte, la cupola si illumina attraverso fari potenti e sembra che il raggio da lei emanato possa raggiungere anche i 4 chilometri di distanza.