Concetti Chiave
- Il progetto del Quartiere Portello combina tradizione e modernità attraverso logge, materiali diversi e uno schema aperto che promuove l'accessibilità.
- Gli edifici sono disposti per formare un giardino interno, segnalando un cambio verso modelli urbani più vivibili e aperti, con percorsi interni e aree pedonali.
- Il parco artificiale, elevato e protetto dal traffico, funge da cerniera verde e include strutture come un asilo e campi da gioco, offrendo panorami insoliti sulla città.
- Una piazza centrale, dedicata a Gino Valle, è il cuore del progetto terziario, con una pendenza del 5% che collega diverse aree, arricchita da diverse funzioni come uffici e spazi commerciali.
- La forma triangolare della piazza serve a creare un profilo visivo dinamico e include l'opera d'arte di Emilio Esgrò, creando un contrasto con l'ambiente circostante.
Progettazione Contemporanea – Quartiere Portello
Il legame con la tradizione dei maestri dell’architettura milanese è mantenuto grazie all’adozione di logge, telai sottili, l’uso differenziato dei materiali e lo studio della tipologia della torre e dell’edificio abballatoio, conferendo un alto grado di domesticità all’intero intervento. La disposizione degli edifici sceglie uno schema aperto e permeabile, in cui viene meno la tradizione della cortina chiusa che segue il filo stradale, cioè infatti il desiderio di apertura e di creazione di percorsi interni per chiunque, non solo gli abitanti. Zucchi rivolge i fronti chiusi, verso viale Serra a forte scorrimento per proteggere dall’inquinamento acustico, rispettando il filo stradale anche su viale Traviano. Le torri ruotate creano un giardino interno, ma è interessante perché questa disposizione spaziale con molti percorsi interni e aree pedonali è un segnale di riconfigurazione della città verso modelli di apertura e di vivibilità urbana. Il parco copre una superfice di 70.000 metri quadrati e appare come un giardino artificiale, alzato di 3 metri rispetto al livello stradale e per mezzo di un sistema di rilievi raggiunge i 20 metri di altezza per proteggere l’area dal traffico della circonvallazione. L’accumulo di terra è dovuto anche alla necessità di smaltire parte dei detriti degli scavi di fondazione, il parco rappresenta una sorta di cerniera, accogliendo anche un asilo progettato dall’architetto Canali e campi da gioco, tutti i rilievi sono percorribili come se fosse un gioco per raggiungere insoliti punti di vista sulla città.La parte del giardino dei ciliegi costituisce l’unico spazio dove si può soggiornare e fermare e comunque è un altro polmone verde della città e che rende gradevole la visione sul nuovo complesso e sul vecchio complesso di case. Il masterplan partiva dal complesso per il terziario, con tre edifici ed una piazza centrale dedicata a Gino Valle, questo spazio pubblico ed il movimento pedonale hanno dato forma a questo progetto, che si articola appunto su una piazza inclinata che si apre di fronte al primo edificio della fiera milanese, il progetto parte quindi da questo timpano per poi definire questi tre enormi complessi funzionanti per il terziario. La piazza è composta da un ampio basamento la cui superficie sale con una pendenza del 5% e va a collegarsi con la passerella che va verso l’altra area di Portello, ha oltre agli uffici parcheggi, servizi, spazi commerciali ed un ristorante. L’intenzione è quella che non sia una semplice piazza di passaggio, ma anche per soggiornare attraverso questa struttura flessibile di servizio per tutti gli spazi, anche residenziali attraverso le torri. La scelta di questa forma triangolare è giustificata dallo studio Valle come una soluzione che vuole essere un profilo ascendete e discendente sovrapponendo viste variabili, obiettivo difficile per posizione isolata degli edifici. I progettisti le indicano come tra “montagne urbane che segnano il profilo del Portello”, alla piazza è stato anche aggiunto un bassorilievo di Emilio Esgrò “Grande Cancellatura per Giovanni Testori”, imponente installazione che nasce dall’elaborazione di un brano di Testori “Il ponte della Ghisolfa”. Oggi, rimane una piazza metafisica che contrasta con il centro commerciale e le strade che la circondano, invece spesso affollate.
Domande da interrogazione
- Qual è il legame tra il progetto del Quartiere Portello e la tradizione architettonica milanese?
- Come viene gestita la disposizione degli edifici nel Quartiere Portello?
- Qual è la funzione del parco nel progetto del Quartiere Portello?
- Qual è l'importanza della piazza centrale dedicata a Gino Valle nel progetto?
- Qual è il significato del bassorilievo di Emilio Esgrò nella piazza?
Il progetto mantiene il legame con la tradizione dei maestri dell'architettura milanese attraverso l'uso di logge, telai sottili, materiali differenziati e lo studio delle tipologie edilizie, conferendo domesticità all'intervento.
Gli edifici sono disposti secondo uno schema aperto e permeabile, abbandonando la tradizione della cortina chiusa, per creare percorsi interni accessibili a tutti, non solo agli abitanti.
Il parco, che copre 70.000 metri quadrati, funge da cerniera e protezione dall'inquinamento acustico, accogliendo un asilo e campi da gioco, e offre percorsi che permettono di raggiungere punti di vista insoliti sulla città.
La piazza centrale è fondamentale per il progetto, articolandosi su una piazza inclinata che collega vari spazi, e ospita uffici, parcheggi, servizi, spazi commerciali e un ristorante, rendendola un luogo di soggiorno e non solo di passaggio.
Il bassorilievo "Grande Cancellatura per Giovanni Testori" di Emilio Esgrò è un'imponente installazione che aggiunge un elemento artistico alla piazza, contrastando con l'ambiente circostante e arricchendo il contesto urbano.