Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Lo Statuto dei lavoratori del 1970 ha parzialmente colmato il vuoto normativo del diritto sindacale, nonostante l'articolo 39 della Costituzione rimanga inattuato.
  • La rivalità tra CGIL e CISL, con visioni sindacali diverse, ha contribuito a lasciare inattuato l'art. 39 Cost.
  • La CISL si concentrava su obiettivi concreti e immediati, ponendo i lavoratori come priorità nel rapporto di lavoro.
  • La CISL promuoveva il metodo contrattuale come via principale per stabilire minimi inderogabili di trattamento economico e normativo.
  • La stratificazione dei contratti collettivi su livelli nazionali e territoriali era essenziale per migliorare il salario dei lavoratori secondo la CISL.

Indice

  1. Evoluzione del diritto sindacale
  2. Conflitto tra CGIL e CISL
  3. Principi fondamentali della CISL

Evoluzione del diritto sindacale

Per più di vent’anni dalla stesura della Costituzione il diritto sindacale è stato ignorato. Anche se ancora oggi l’articolo 39 Cost. resta inattuato, il vuoto normativo è stato in parte colmato dalla pubblicazione dello Statuto dei lavoratori (legge 300/1970), che ha modificato radicalmente le relazioni industriali e i rapporti fra datori di lavoro e dipendenti.

Conflitto tra CGIL e CISL

Ciononostante, sin dagli anni cinquanta del XX secolo CGIL e CISL si osteggiarono reciprocamente: ciascun ente voleva far prevalere la propria posizione a discapito dell’altro e questo contribuì a lasciare inattuato l’art. 39 Cost. La CGIL aveva una visione fortemente politicizzata dell’azione sindacale, mentre la CISL privilegiava obiettivi immediati e concreti, ritenendo che primaditutto un’associazione sindacale deve tenere conto dei lavoratori, collocati in posizione subordinata all’interno del rapporto di lavoro.

Principi fondamentali della CISL

L’azione della CISL si fondava su tre pilastri teorici: il metodo contrattuale, i collegamenti tra i vali livelli contrattuali e il rapporto fra contrattazione e legge.

Il metodo contrattuale era considerato il Vero obiettivo della Cisl: solo tramite i CCNL, infatti, sarebbe stato possibile fissare i minimi inderogabili di trattamento economico e normativo.

Il secondo passo doveva riguardare la stratificazione dei contratti collettivi su più livelli (nazionale e territoriale). La CISL, infatti, riteneva che i CCNL non fossero capaci di garantire ai lavoratori un soddisfacente incremento del salario: per questo era necessario incrementare i contratti collettivi nazionali con un secondo livello, territoriale o aziendale.

Infine, legge e contratti collettivi avrebbero dovuto disciplinare le singole fattispecie in modo tale da non creare un concorso conflittuale tra fonti.

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