Concetti Chiave
- Il principio di unità del bilancio pubblico richiede che tutte le entrate finanzino indistintamente tutte le spese, senza vincoli specifici tra entrate e spese.
- Le deroghe al principio di unità includono i tributi di scopo, utilizzati per opere pubbliche, e il canone RAI, un'entrata destinata a una società partecipata.
- La legge di bilancio stabilisce le priorità economiche politiche, utilizzando entrate e uscite senza vincoli specifici per garantire un sistema contabile efficiente.
- L'articolo 7 della legge 196/2009 enfatizza l'equilibrio di bilancio, in linea con l'articolo 81 della Costituzione, promuovendo trasparenza e pareggio tra entrate e spese.
- Un bilancio deve essere unitario e integro, con trasparenza nell'origine delle risorse finanziarie e nel loro utilizzo per le obbligazioni pecuniarie dello Stato.
Indice
Il principio di unità nel bilancio
Il principio di unità prescrive che nel bilancio pubblico tutte le entrate debbano finanziare indistintamente tutte le spese: in sostanza, l’insieme delle entrate è finalizzato ad adempiere alle spese che lo stato è chiamato a sostenere.
Il principio di unità si fonda sul divieto di istituire vincoli di destinazione specifici tra una determinata entrata e una certa spesa. Lo scopo della legge di bilancio è stabilire, dal punto di vista politico, quali sono i settori che richiedono una priorità economica. Per dar vita a tale valutazione, è indispensabile poter fare riferimento indistintamente alle entrate e alle uscite.
Se la spesa per una certa attività pubblica fosse finanziata solo da una determinata entrata, potrebbe verificarsi l’ipotesi in cui le somme entranti assoggettate al vincolo di destinazione superino l’effettivo bisogno. Dunque, la somma eccedente potrebbe essere utilizzata per coprire le spese sorte in altri settori della contabilità pubblica. La risposta è necessariamente no: le somme bloccate dal vincolo di destinazione resterebbero in stallo. Ciò renderebbe il sistema contabile e finanziario inefficiente.
Deroghe al principio di unità
Talvolta, tuttavia, il principio di unità può ammettere alcune deroghe. Ne sono un esempio i tributi o imposte di scopo, istituiti con una specifica finalità di spesa. I comuni possono servirsene per la realizzazione di opere pubbliche (piazze, strade, edifici aperti al pubblico).
Un secondo esempio di deroga è rappresentato dal canone rai: non si tratta di un’entrata privatistica, bensì di una entrata a favore di una società partecipata.
Equilibrio e trasparenza del bilancio
L’art. 7 della legge 196/2009 fa riferimento al cosiddetto «equilibrio di bilancio», ribadendo la necessità di assicurare il pareggio fra i conti in entrata e le spese uscenti. La disposizione è strettamente connessa al dettato normativo dell’art. 81 Cost., fautore dell’esigenza di trasparenza del bilancio.
In sostanza, è possibile affermare che il bilancio deve essere unitario, cioè prevedere in modo univoco le voci di entrata e di spesa, e integro, stabilendo con assoluta trasparenza l’origine delle risorse finanziarie reperite dallo Stato, le quali dovranno poi essere utilizzate per adempiere le obbligazioni pecuniarie (spese).
Domande da interrogazione
- Qual è il principio di unità nel bilancio pubblico?
- Quali sono le eccezioni al principio di unità?
- Cosa stabilisce l'art. 7 della legge 196/2009 riguardo al bilancio?
Il principio di unità nel bilancio pubblico prescrive che tutte le entrate debbano finanziare indistintamente tutte le spese, evitando vincoli di destinazione specifici tra entrate e spese.
Le eccezioni al principio di unità includono i tributi o imposte di scopo, utilizzati per specifiche finalità di spesa come opere pubbliche, e il canone rai, che è un'entrata a favore di una società partecipata.
L'art. 7 della legge 196/2009 stabilisce la necessità di assicurare l'equilibrio di bilancio, garantendo il pareggio tra entrate e spese, in linea con l'art. 81 Cost. che promuove la trasparenza del bilancio.