Concetti Chiave
- La tutela della servitù è una forma di protezione dei diritti reali, simile all'usufrutto, e si basa sul riconoscimento giudiziale dell'esistenza e dell'esercizio del diritto.
- Il proprietario del fondo dominante è colui che può attivare l'azione legale per far riconoscere la servitù e rimuovere ostacoli o turbative che ne impediscono l'esercizio.
- La legittimazione attiva per azioni di danno spetta a chi ha subito effettivamente il danno, mentre la responsabilità passiva ricade su chi ha causato il pregiudizio.
- L'azione confessoria servitutis si prescrive in 20 anni, mentre l'azione per il risarcimento dei danni si prescrive in 5 anni.
- La servitù è un rapporto giuridico reale tra due fondi, che disciplina le utilità detraibili e le modalità d'esercizio, regolando i rapporti tra proprietari dei fondi.
Come per l’usufrutto, la tutela dei diritti reali si chiama anch’essa tutela reale poiché è in rem (1). - Delle azioni a difesa delle servitù - Art. 1079 - Accertamento della servitù e altri provvedimenti di tutela -Il titolare della servitù può farne riconoscere in giudizio l'esistenza contro chi ne contesta l'esercizio e può far cessare gli eventuali impedimenti e turbative . Può anche chiedere la rimessione delle cose in pristino, oltre il risarcimento dei danni.
ES.: Il titolare di un fondo deve passare con un camion per prendere le clementine, tuttavia, trova un ingombro che gli impedisce il passaggio.
(1)tutela in rem = Si dice che il titolare dei diritti patrimoniali reali soddisfi da se i propri interessi, differentemente dal creditore, quindi dopo la sentenza egli potrà rimuovere l’ingombro. Tale tutela, dunque, assicura la realizzazione dell’interresse giuridicamente protetto che avviene mediante un’attività dello stesso titolare del diritto.
Domande da interrogazione
- Qual è la natura della tutela dei diritti reali come la servitù?
- Chi può agire per il riconoscimento della servitù in caso di contestazione?
- Quali sono le differenze tra l'azione confessoria servitutis e l'azione per il risarcimento dei danni?
- Chi è il legittimato passivo nell'azione per il risarcimento dei danni?
- Come si definisce la servitù nel contesto giuridico?
La tutela dei diritti reali, come la servitù, è definita tutela reale o in rem, poiché riguarda direttamente il bene e permette al titolare di soddisfare i propri interessi autonomamente.
Il titolare della servitù, ovvero il proprietario del fondo dominante, può agire in giudizio per far riconoscere l'esistenza della servitù contro chi ne contesta l'esercizio.
L'azione confessoria servitutis si prescrive in 20 anni e richiede la prova dell'esistenza della servitù e degli ostacoli all'esercizio del diritto, mentre l'azione per il risarcimento dei danni si prescrive in 5 anni e richiede la prova del danno ingiusto causato.
Il legittimato passivo nell'azione per il risarcimento dei danni è colui al quale è imputabile il danno, ovvero chi ha effettivamente causato il pregiudizio.
La servitù è un rapporto giuridico reale che ha per oggetto le utilità detraibili di un fondo a vantaggio di un altro fondo, regolando i rapporti tra il proprietario del fondo dominante e quello servente.