Concetti Chiave
- I Tribunali internazionali contribuiscono allo sviluppo del "diritto costituzionale internazionale", un sistema giuridico globale destinato a estendersi a tutta l'umanità.
- La Corte penale internazionale, con sede all'Aja, è cruciale per giudicare crimini gravi come genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra.
- Dal 2003, la Corte penale internazionale ha avviato procedimenti contro violazioni sistematiche dei diritti umani in Paesi colpiti da guerre civili e crisi interne.
- Il Preambolo dello Statuto della Corte del 1999 sottolinea l'importanza del costituzionalismo universale e dell'interdipendenza nelle violazioni dei diritti umani.
- Il documento del Preambolo rappresenta l'evoluzione del costituzionalismo e la necessità di garantire un minimo comune di rispetto dei diritti umani a livello globale.
Indice
Il ruolo dei tribunali internazionali
Ancora più importante è il ruolo svolto dai Tribunali sovranazionali e internazionali, i quali concorrono alla realizzazione di ciò che si é denominato, dal punto di vista di un ordinamento giuridico globale, “diritto costituzionale internazionale”. Esso è qualcosa che, in prospettiva, per quanto lunga possa essere la strada, dovrebbe estendersi ai popoli di tutta la Terra.
La corte penale internazionale
Tra questi Tribunali riveste una particolare importanza la Corte penale internazionale. Essa ha sede all’Aja ed è competente a giudicare individui che, come organi statali o come semplici privati, abbiano commesso gravi crimini quali il crimine di genocidio, altri crimini contro l’umanità e crimini di guerra. La Corte penale internazionale si è insediata nel 2003 e da quel momento ha avviato procedimenti rispetto a gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani, verificatesi in vari Paesi sconvolti da guerre civili o da gravi crisi interne: Uganda, Repubblica democratica del Congo, Repubblica centro africana.
L'importanza del costituzionalismo universale
L’importanza rivestita, tra le altre, da questa Corte, con riguardo alla formazione di un costituzionalismo universale, si comprende avendo riguardo al primo punto del Preambolo dello Statuto istitutivo della Corte, del 17 luglio 1999, un documento altamente rappresentativo dell’evoluzione odierna del costituzionalismo. Non è questo un esplicito riconoscimento – in relazione alle più gravi tra le violazioni dei diritti umani: i crimini di genocidio, contro l’umanità, di guerra e di aggressione – dell’esistenza di una generale interdipendenza delle parti singole e dell’esigenza che in tutte le tessere del mosaico, per utilizzare l’espressione del Preambolo, lo stesso standard di rispetto dei diritti umani sia garantito come minimo comune denominatore di civiltà giuridica?