Concetti Chiave
- I testi unici raccolgono atti normativi preesistenti per unificare e coordinare le norme su una determinata materia.
- La redazione di testi unici mira a ridurre la disseminazione normativa, facilitando la reperibilità delle fonti e la coerenza legislativa.
- Esistono due tipi di testi unici: compilativi, che agevolano la conoscenza del diritto, e normativi, che innovano e armonizzano la legislazione.
- In caso di dubbi normativi, i testi compilativi richiedono di riferirsi agli atti originali, mentre i normativi diventano l'unica fonte valida.
- I testi unici normativi necessitano di garanzie procedurali per la loro formazione, essendo fonti di diritto oggettivo.
Testi unici compilativi e normativi
I testi unici (o codici) possono avere natura di fonti di cognizione oppure di vere e proprie fonti di produzione. Si tratta di testi che raccolgono atti normativi preesistenti che, sebbene posti in tempi diversi, disciplinano una medesima materia, unificando e coordinando le norme prodotte da quegli atti (ad es. il «codice dei beni culturali e del paesaggio» di cui al d.lgs. 42/2004, o il testo unico «in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro» di cui al d.lgs.
81/2008). I testi unici sono propriamente destinati al riordino della legislazione vigente: cioè a eliminare o ridurre la disseminazione di norme sulla stessa materia in un numero eccessivo di leggi, allo scopo sia di facilitare gli operatori del diritto (e i cittadini tutti) nella reperibilità delle fonti, sia di favorire la coerenza dei successivi interventi modificativi o integrativi del legislatore. Per questo la redazione di testi unici è considerata prassi virtuosa da incentivare al massimo.È necessario distinguere, però, fra testi unici compilativi e testi unici normativi: i primi sono atti di natura amministrativa e hanno come fine esclusivamente quello di agevolare la conoscenza del diritto esistente in una certa materia; i secondi sono atti di produzione del diritto. Dunque, mentre i testi unici compilativi si limitano a raccogliere la legislazione lasciandola immutata, senza sostituirsi agli atti fonte che l’avevano stabilita, i testi unici normativi provvedono ad armonizzare la legislazione innovando la disciplina positiva e abrogando gli atti preesistenti.
La differenza applicativa è sostanziale: infatti, in caso di dubbio sulla norma da applicare (quella contenuta nel testo unico o quella nella fonte originaria?), l’interprete dovrà fare riferimento, nel caso dei testi unici compilativi, agli atti normativi corrispondenti; nel caso dei testi unici normativi, solo al testo unico, il quale dal momento della sua entrata in vigore diventa l’unica fonte delle norme ivi contemplate.
La diversa natura, conoscitiva o innovativa, giustifica le garanzie normalmente richieste per il procedimento di formazione dei testi unici normativi, che è quella propria delle fonti abilitate a produrre diritto oggettivo.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione principale dei testi unici?
- Qual è la differenza tra testi unici compilativi e normativi?
- Come si determina quale norma applicare in caso di dubbio tra un testo unico e la fonte originaria?
I testi unici sono destinati al riordino della legislazione vigente, eliminando o riducendo la disseminazione di norme sulla stessa materia in un numero eccessivo di leggi, facilitando così la reperibilità delle fonti e favorendo la coerenza dei successivi interventi legislativi.
I testi unici compilativi sono atti amministrativi che raccolgono la legislazione esistente senza modificarla, mentre i testi unici normativi armonizzano la legislazione innovando la disciplina e abrogando gli atti preesistenti.
In caso di testi unici compilativi, si fa riferimento agli atti normativi corrispondenti; per i testi unici normativi, si applica solo il testo unico, che diventa l'unica fonte delle norme dal momento della sua entrata in vigore.