Concetti Chiave
- Le teorie dell'azione nel reato commissivo doloso includono la teoria causale, che vede l'azione come una modifica del mondo esterno causata dalla volontà umana.
- La teoria finalistica definisce l'azione come un'attività orientata verso uno scopo, con il dolo come elemento costitutivo dell'azione e del fatto tipico.
- La teoria sociale considera l'azione come la possibilità di reagire agli stimoli sociali senza imposizioni esterne, applicabile a tutti i tipi di reato.
- La pronuncia sulla giurisdizione delle sezioni unite della Corte di Cassazione è vincolante per tutti i giudici e le parti coinvolte.
- Nel caso di estinzione del processo per mancato rispetto dei termini, gli effetti sostanziali e processuali della domanda cessano.
Concetto di azione nel reato
L’azione umana è il presupposto di ogni reato commissivo doloso: il reato, infatti, è commissivo proprio perché si fonda sull’azione (appunto il commettere) del reo.
La dottrina ha formulato tre principali teorie sul concetto di azione nel reato commissivo doloso:
1) teoria causale → definisce l’azione come una modificazione del mondo esterno cagionata dalla volontà umana. Quindi, l’azione è concepita come causa del mutamento della realtà naturalistica.
Dolo → la teoria causale non lo considera un elemento costitutivo dell’azione umana e, quindi, del fatto tipico. Il dolo è considerato una forma di colpevolezza;
2) teoria finalistica → definisce l’azione umana come l’esercizio di un’attività orientata verso uno scopo. La conformità dell’azione allo scopo dipende dalla capacità del reo di prevedere le conseguenze del suo agire.
Dolo → la teoria finalistica lo considera un elemento costitutivo dell’azione e, quindi, del fatto tipico, negando che esso rappresenti una forma di colpevolezza.
3) teoria sociale → considera l’azione umana come la possibilità di ogni singolo individuo di reagire in un determinato modo, non imposto dall’esterno, agli stimoli della realtà sociale. Questa concezione è applicabile a tutti i tipi di reato.
Si tratta di tre teorie diverse ma tutte improntate al medesimo fine: definire il concetto penale di azione e le conseguenze che ne derivano.
Analisi → decisione delle questioni di giurisdizione
1) la pronuncia sulla giurisdizione resa dalle sezioni unite della Corte di Cassazione è vincolante per ogni giudice e per le parti anche in altro processo.
Il giudice ordinario o speciale che dichiara il proprio difetto di giurisdizione deve contestualmente indicare, se esistente, il giudice nazionale che ritiene munito di giurisdizione;
2) se la domanda è riproposta al giudice indicato dal primo comma entro il termine perentorio di 3 mesi dal passaggio in giudicato della pronuncia resa dalle sezioni unite, nel successivo processo le parti restano vincolate alla suddetta pronuncia;
3) se nel processo la Cassazione non si è pronunciata sulla questione di giurisdizione, il giudice davanti al quale la causa è riassunta può sollevare d’ufficio la suddetta questione, con ordinanza davanti alle sezioni unite della corte di Cassazione.
Questa facoltà può essere esercitata fino alla prima udienza fissata per la trattazione del merito;
4) se non vengono rispettati i termini perentori per la riassunzione o la prosecuzione del giudizio, si ha l’estinzione del processo, dichiarative anche d’ufficio alla prima udienza. L’estinzione determina il venir meno degli effetti sostanziali e processuali della domanda;
5) se la domanda è riproposta davanti al giudice effettivamente dotato della giurisdizione, le prove raccolte nel processo davanti al giudice privo di giurisdizione potranno essere valutate come argomenti di prova.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali teorie sul concetto di azione nel reato commissivo doloso?
- Come la teoria causale considera il dolo nel contesto dell'azione umana?
- Qual è il ruolo della Corte di Cassazione nelle questioni di giurisdizione?
- Cosa accade se non vengono rispettati i termini perentori per la riassunzione del giudizio?
Le principali teorie sono la teoria causale, la teoria finalistica e la teoria sociale, ognuna con una diversa interpretazione dell'azione umana e del ruolo del dolo.
La teoria causale non considera il dolo come un elemento costitutivo dell'azione umana, ma piuttosto come una forma di colpevolezza.
La pronuncia della Corte di Cassazione è vincolante per ogni giudice e le parti, e il giudice che dichiara il difetto di giurisdizione deve indicare il giudice competente.
Se i termini perentori non vengono rispettati, si ha l'estinzione del processo, che comporta la cessazione degli effetti sostanziali e processuali della domanda.