Concetti Chiave
- L'incremento della spesa pubblica è utilizzato come politica espansiva anti-ciclica per stimolare l'economia in periodi di contrazione dei consumi.
- Aumentare la spesa pubblica può direttamente o indirettamente accrescere la domanda aggregata, favorendo la produzione e l'occupazione.
- Un aumento della domanda di beni e servizi può generare un aumento dell'offerta e, di conseguenza, della domanda di lavoro e capitale.
- Il difetto di giurisdizione può essere rilevato in qualsiasi fase del processo, influenzando la competenza del giudice a trattare la controversia.
- La rilevabilità del difetto di giurisdizione è vincolata ai principi di economia processuale e ragionevole durata, fino al formarsi del giudicato.
Incremento della spesa pubblica
Il decisore politico opta perincrementare la spesa pubblica allo scopo di generare un effetto espansivo dell’economia (politica espansiva della spesa pubblica in funzione anti-ciclica).Si consideri, ad esempio, uno scenario ipotetico in cui il legislatore, con la manovra finanziaria, debba far fronte a una fase di contrazione dei consumi (che può essere attuale, ma può anche essere soltanto prevista per i successivi anni finanziari), la quale causa quindi un calo della domanda interna e/o esterna e provoca il rallentamento della produzione economica, con conseguente aumento della disoccupazione e calo degli investimenti di capitale nelle imprese. In questo scenario si prevede che la crescita del PIL si riduca o sia nulla, oppure che il PIL subisca una variazione negativa, se si entra in una fase di vera e propria recessione economica.
Un aumento della spesa pubblica può incidere infatti direttamente o indirettamente sulla domanda aggregata di beni e servizi, contribuendo ad incrementarla. Un aumento della domanda può condurre ad un aumento dell’offerta di beni/servizi sul mercato, quindi della produzione, e quest’ultima ad un aumento della domanda di fattori di produzione (lavoro e capitale).
Ma attraverso quali interventi di spesa si potrebbe innescare questo “circolo virtuoso”?
Art. 37 C.P.C. → difetto di giurisdizione
Il difetto di giurisdizione del giudice ordinario nei confronti della pubblica amministrazione o dei giudici speciali è rilevato, anche d'ufficio, in qualunque stato e grado del processo.
Analisi: con l’espressione questione di giurisdizione ci si riferisce al primo presupposto logico che deve essere affrontato in sede processuale: il giudice deve stabilire se l’organo adito è competente a giudicare la controversia.
La questione di giurisdizione può sorgere in ogni stato e grado del processo, ad opera delle parti o del giudice: può sollevarsi per la prima volta anche in appello o in giudizio di Cassazione (anche se il momento di risoluzione di tale questione dovrebbe essere il più anticipato possibile).
La rilevabilità del difetto di giurisdizione deve tener conto dei principi costituzionali di economia processuale e di ragionevole durata: ne consegue che è possibile il rilievo officioso soltanto fino a quando non si sia formato il giudicato sul punto, anche implicito.
SI realizza, in tal modo, l’effettiva condizione di svolgimento del processo che rende fattibile, o quanto meno auspicabile, la risoluzione della controversia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale dell'incremento della spesa pubblica in un contesto economico di contrazione?
- Come può un aumento della spesa pubblica influenzare la produzione e l'occupazione?
- In quale fase del processo può essere sollevata la questione di giurisdizione?
L'obiettivo principale è generare un effetto espansivo sull'economia, contrastando la contrazione dei consumi e stimolando la domanda aggregata di beni e servizi.
Un aumento della spesa pubblica può incrementare la domanda di beni e servizi, portando a un aumento della produzione e, di conseguenza, a una maggiore domanda di lavoro e capitale.
La questione di giurisdizione può essere sollevata in qualunque stato e grado del processo, anche d'ufficio, purché non si sia formato il giudicato sul punto.