Concetti Chiave
- Il concetto di imputabilità in ambito penale riguarda l'attribuzione di responsabilità, valutando se l'individuo aveva la capacità di intendere e di volere al momento del reato.
- La capacità di intendere e di volere si suddivide in due momenti: quello intellettivo, che implica la comprensione dell'atto, e quello volitivo, che riguarda il controllo sulle proprie azioni.
- La giurisprudenza ha evoluto il concetto di infermità mentale, estendendolo a disturbi della personalità oltre alle malattie psichiatriche tradizionali.
- Le neuroscienze e le perizie tecniche giocano un ruolo cruciale nel determinare la capacità di intendere e di volere di un soggetto in sede giudiziaria.
- La sentenza delle Sezioni Unite del 2005 ha chiarito che anche i disturbi della personalità possono influire sull'imputabilità di un individuo.
Indice
Imputabilità
Reato diviso in (teoria tripartita):- Fatto
- Antigiuridicità
- Colpevolezza
La parola imputabile richiama un’attribuzione di responsabilità, ma l’eccezione penalistica intende quell’ambito concettuale dove noi affronti un particolare problema della responsabilità ovvero le condizioni personali e psicologiche. Ovvero se il soggetto che ha commesso il fatto era capace di intendere di volere.
Imputabilità è quel problema che pone i giuristi ad uscire dalla loro confort zone, due argomenti che pongo di uscire dalla tale zona: imputabilità e casualità.
Sono conoscenze di tipo extragiuridico che pongono chiavi di lettura per ricostruire i fatti.
In ambito della casualità risulta di particolare importanza in riferimento alle leggi scientifiche.
Quando un evento è stato causato e quando un soggetto è imputabile.
Art. 85 c.p. fa riferimento al tema della capacità di intendere e di volere: ovvero è imputabile chi ha la capacità di intendere e di volere. Si può perdere tale condizione? Per il legislatore si, infatti all’art. 88 c.p. in quanto non è imputabile chi ha commesso il fatto per infermità di mente.
Cosa vuol dire capacità di intendere e di volere?
Da una parte abbiamo il momento intellettivo, quindi un comprensione di ciò che si sta facendo; momento volitivo che fa riferimento al dominio su ciò che si sta facendo.Avere un problema di imputabilità vuol dire anche comprendere a quale sapere scientifico far riferimento per comprendere se un soggetto è capace di intendere e di volere.
Nell’ambito penale entrano a far parte delle tecniche delle neuroscienze. Il giudice per stabilire la capacità di intendere e di volere, utilizza generalmente il mezzo della perizia ma per capire quali sono i disturbi dell’infermità di mente, tale per cui il soggetto non è imputabile.
Come fa il giudice a comprendere quando si è davanti ad una buona perizia?
Il principio del diritto è quello che ci orienta sul piano mitologico a comprendere qual è la scienza più opportuna.Cosa significa infermità? Su questo problema si sono avvicendati i maggiori mutamenti sul piano giurisprudenziale. Il concetto di infermità fino a gli anni 60 è stato inteso come un sinonimo di malattia (psichiatrica in senso stretto), ma cos’è un malattia? Si apre la necessità di dialogare. La malattia è un disturbo? Si ma ogni disturbo è una malattia? No. Il concetto di malattia applicato all’ambito della mente si può far coincidere con delle condizioni, in quanto la malattia ha un substrato organico incidente nella mente del soggetto. Malattia, quindi, può riferirsi ad un novero di problemi definiti ma limitati. Se noi incentriamo l’interpretazione del concetto di infermità e lo usiamo come concetto medico di malattie, siamo sicuri che altre problematiche non classifiche come malattia ma in grado di portare turbative al soggetto sono in grado di essere considerate come malattie? Malattia in senso stretto abbiamo un appiattimento della disciplina giuridica da quella medica.
Qual è il fine dell’istituto della imputabilità?
Percorso della giurisprudenza: ha preso sempre più in considerazione altre forme di disturbo pur non essendo classificata come malattia.Più che incentrarsi sulla categorizzazione del disturbo, i giudici si sono concentranti sull’ eziologia.
Si è arrivati ad una fase in cui vi era bisogno di dare un segnale, ovvero con l’intervento delle Sezioni Unite per porre chiarezza sui contrasti che sorgevano in merito a tale problematica.
Tramite la sentenza delle Sezioni Unite del 2005 hanno affermato che anche i disturbi delle personalità devono incidere sulla fattispecie dì imputabilità.
Domande da interrogazione
- Cosa si intende per imputabilità nel contesto giuridico?
- Qual è il ruolo della capacità di intendere e di volere nell'imputabilità?
- Come si determina l'infermità mentale in ambito giuridico?
- Quali sono stati i cambiamenti giurisprudenziali riguardo all'infermità mentale?
- Qual è il fine dell'istituto della imputabilità?
L'imputabilità si riferisce all'attribuzione di responsabilità penale, valutando se un soggetto era capace di intendere e di volere al momento del reato, considerando condizioni personali e psicologiche.
La capacità di intendere e di volere è fondamentale per determinare l'imputabilità, poiché implica la comprensione e il controllo delle proprie azioni, come stabilito dall'art. 85 c.p.
L'infermità mentale viene valutata attraverso perizie che considerano disturbi mentali, non solo malattie psichiatriche, ma anche altre condizioni che possono influenzare la capacità di intendere e di volere.
La giurisprudenza ha ampliato il concetto di infermità mentale includendo disturbi della personalità, non solo malattie psichiatriche, come riconosciuto dalla sentenza delle Sezioni Unite del 2005.
L'istituto della imputabilità mira a stabilire la responsabilità penale di un individuo, tenendo conto delle sue condizioni mentali e psicologiche, per garantire un'applicazione equa della legge.