Concetti Chiave
- La sospensione del rapporto di lavoro esonera il datore dal pagare la retribuzione e il lavoratore dall'eseguire la prestazione, ma preserva l'obbligo di fedeltà.
- Esistono politiche attive e integrazione salariale per favorire il reintegro del lavoratore, che cessa se il lavoratore non partecipa ai percorsi professionali.
- Il criterio di rotazione lavorativa garantisce una distribuzione equa degli strumenti di integrazione salariale tra i lavoratori in caso di crisi.
- Le imprese che adottano la rotazione sono incentivate, mentre la recente normativa ha aumentato il contributo dei lavoratori sulla retribuzione.
- Il calcolo dell'integrazione salariale si basa sulle ore di lavoro perse, che ammontano a diversi milioni di ore non lavorate.
Sospensione del rapporto lavorativo
Il contratto di lavoro è un contratto a prestazioni corrispettive: pertanto, la sospensione del rapporto di lavoro implica il venir meno delle obbligazioni principali di datore di lavoro e dipendente. In particolare, il primo non sarà più tenuto a corrispondere la retribuzione, mentre il secondo sarà svincolato dal dovere di eseguire la prestazione dovuta.
Restano altresì valide le obbligazioni accessorie: in particolare il lavoratore è ancora tenuto all’obbligo di fedeltà nei confronti del datore di lavoro.
Gli accordi sindacali prevedono il cosiddetto «criterio di rotazione lavorativa»: in particolare, in caso di crisi gli strumenti di integrazione salariale devono essere distribuiti equamente fra tutti i lavoratori coinvolti, in modo che il sacrificio professionale e retributivo sia equamente condiviso. Solo previa dimostrazione di infungibilità di una determinata prestazione lavorativa la rotazione verrà meno.
Le imprese che accettano di ricorrere alla rotazione sono premiate da appositi strumenti di incentivazione. Le leggi più recenti hanno aumentato la percentuale di prelievo sulla retribuzione a carico dei lavoratori: in passato esso era pari a 0,5 circa; oggi, invece, la cifra si aggira attorno a una somma molto più rilevante.
Il volume di integrazione salariale viene calcolato sul numero delle ore di lavoro perdute: si tratta di diversi milioni di ore lavorative non svolte.