Concetti Chiave
- Il sistema politico statunitense è basato sulla separazione dei poteri, distinto dal modello inglese da cui si voleva allontanare.
- Il presidente e il Congresso sono eletti separatamente, instaurando relazioni di fiducia con il corpo elettorale, non tra di loro.
- La possibilità di un governo diviso è comune, con il presidente di un partito e il Congresso controllato dall'altro.
- La ricerca di compromessi tra presidente e Congresso è una norma, indipendentemente dalle maggioranze partitiche.
- Nel Congresso, i parlamentari godono di autonomia, costringendo il presidente a negoziare anche con membri del suo stesso partito.
Sistema politico statunitense
Il sistema politico definito dalla Costituzione statunitense redatta nel 1787, e da allora modificata solo di rado, si fonda su una rigida separazione dei poteri. Nel redigere il testo costituzionale, i padri fondatori volevano a tutti i costi scostarsi dal modello da cui erano appena fuggiti: l’Inghilterra. Nonostante questa intenzione, fra i due sistemi politici esistono variegati punti di contatto, dei quali il più evidente è l’elevato potere concentrato nelle mani del capo dello stato: monarca in un caso, presidente nell’altro.
Negli Stati Uniti, il corpo elettorale è tenuto a eleggere separatamente il capo dello stato (vertice dell’esecutivo) e il Congresso: per questo, entrambi gli enti instaurano con esso, quindi non reciprocamente, un rapporto fiduciario.
Dal momento che gli elettori eleggono presidente e Congresso come organi separati e distinti (per di più a scadenze diverse), la principale variabile nella dinamica della forma di governo presidenziale è che si può dare (e in concreto ciò frequentemente si verifica) il caso del governo diviso: questo si ha quando il presidente appartiene a un partito, quello democratico o quello repubblicano, mentre l’altro partito detiene la maggioranza in entrambe o una delle Camere.
Va aggiunto, tuttavia, che nel modello americano la ricerca di compromessi legislativi fra presidente e Congresso è la norma anche quando il partito del presidente è il partito di maggioranza del Congresso: infatti, la teoria e la prassi del governo presidenziale non prevedono il governo di partito caratteristico delle forme parlamentari (tipicamente il modello inglese), fondate sulla collaborazione fra un governo e una maggioranza parlamentare che rispondono allo stesso partito politico. Per questo nel Congresso americano i singoli parlamentari godono di notevole autonomia: e il presidente, anche se appartengono al suo stesso partito, deve comunque contrattare con loro il passaggio dei provvedimenti che gli stanno a cuore.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale caratteristica del sistema politico statunitense secondo la Costituzione del 1787?
- Cosa si intende per "governo diviso" negli Stati Uniti?
- Come funziona la dinamica dei compromessi legislativi nel sistema presidenziale americano?
La principale caratteristica è la rigida separazione dei poteri, con un sistema che prevede l'elezione separata del capo dello stato e del Congresso, instaurando un rapporto fiduciario non reciproco.
Il "governo diviso" si verifica quando il presidente appartiene a un partito, mentre l'altro partito detiene la maggioranza in una o entrambe le Camere del Congresso, costringendo il presidente a cercare compromessi per realizzare il suo programma.
Anche quando il partito del presidente è di maggioranza, la ricerca di compromessi legislativi è la norma, poiché il sistema non prevede un governo di partito come nei modelli parlamentari, e i singoli parlamentari godono di notevole autonomia.