Concetti Chiave
- Lo Stato di diritto impedisce l'arbitrio dei poteri pubblici, richiedendo il rispetto della legge da parte degli stessi.
- La legge deve essere espressione della volontà del Parlamento, rappresentando la società e non un individuo o gruppo arbitrario.
- Il potere legislativo deve appartenere al Parlamento, eliminando l'assolutismo attraverso le rivoluzioni costituzionali.
- La garanzia dei diritti dei cittadini è fondamentale per prevenire l'arbitrarietà del potere governativo.
- Dichiarazioni storiche come quelle americane e francesi del XVIII secolo hanno sancito i diritti dei cittadini contro il potere statale.
Indice
Definizione di Stato di diritto
Lo Stato di diritto è lo Stato in cui è vietato l’arbitrio dei poteri pubblici. Questa difesa dagli arbitrii è un’aspirazione che, per realizzarsi, richiede la concorrenza di tre condizioni fondamentali.
La prima condizione dello Stato di diritto è il rispetto della legge da parte dei pubblici poteri. Tuttavia, questa esigenza sarebbe vanificata se la legge stessa fosse espressione di una volontà arbitraria di un singolo o di un gruppo. Lo Stato di diritto è, dunque, quel regime che si preoccupa non solo che gli organi dello Stato rispettino la legge ma anche, e prima ancora, che la legge non sia arbitraria. Essa, a sua volta, si considera non arbitraria solo se è espressione della volontà di un organo che rappresenta la società, cioè del Parlamento. Nello Stato di diritto, perciò, è essenziale che la legge non sia più la volontà del re, com’era nell’Antico regime. In sintesi non c’è Stato di diritto se non a condizione che vi sia un Parlamento e che a esso spetti il potere legislativo.
Evoluzione storica dello Stato di diritto
Questa condizione si è determinata nel corso di tre secoli, con le Rivoluzioni costituzionali che, prima in Inghilterra (la “Gloriosa rivoluzione” del 1689), in America e in Francia (alla fine del secolo successivo) e poi, nel corso dell’Ottocento, negli altri Paesi europei, misero fine all’assolutismo.
Garanzia dei diritti dei cittadini
Il secondo elemento dello Stato di diritto è la garanzia dei diritti dei cittadini di fronte allo Stato. Solo a questa condizione, si può proclamare la fine del potere arbitrario dei governanti. Storicamente, ciò si è realizzato con le grandi proclamazioni dei diritti della fine del XVIII secolo (la Dichiarazione inserita nella Costituzione americana del 1787 e la francese Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789).
In Inghilterra, la cui storia è particolare e precoce, ciò era già avvenuto da secoli, con la Magna Charta libertatum (del 1215) e il Bill of Rights (del 1689).
Domande da interrogazione
- Qual è la prima condizione fondamentale per lo Stato di diritto?
- Come si è storicamente realizzata la garanzia dei diritti dei cittadini nello Stato di diritto?
- Qual è il ruolo del Parlamento nello Stato di diritto?
La prima condizione fondamentale per lo Stato di diritto è il rispetto della legge da parte dei pubblici poteri, assicurando che la legge non sia espressione di una volontà arbitraria ma rappresenti la società attraverso il Parlamento.
La garanzia dei diritti dei cittadini si è storicamente realizzata con le grandi proclamazioni dei diritti alla fine del XVIII secolo, come la Dichiarazione americana del 1787 e la Dichiarazione francese del 1789, e in Inghilterra con documenti come la Magna Charta del 1215 e il Bill of Rights del 1689.
Nel contesto dello Stato di diritto, il Parlamento ha il ruolo essenziale di rappresentare la società e detenere il potere legislativo, garantendo che la legge non sia più la volontà arbitraria di un singolo, come avveniva nell'Antico regime.