Concetti Chiave
- La responsabilità sportiva implica conseguenze per atleti che violano le regole, con sanzioni che possono includere sospensioni o pene legali.
- Il doping, inteso come uso di sostanze non terapeutiche per migliorare le prestazioni, è considerato un illecito sportivo e viola i principi di lealtà sportiva.
- Il doping può essere autogeno, assunto volontariamente dall'atleta, o esogeno, somministrato da terzi, consapevolmente o meno dall'atleta.
- Leggi specifiche regolano l'uso di sostanze dopanti, punendo penalmente l'uso non autorizzato, con eccezioni per patologie certificate.
- La Wada, fondata nel 1999, coordina la lotta globale contro il doping, con convenzioni internazionali che elencano pratiche e sostanze proibite.
Indice
La responsabilità sportiva
La responsabilità sportiva è la responsabilità che incombe su un atleta qualora egli arrechi danni ad altri. Nel caso in cui non venga rispettato l'ordinamento sportivo o anche una sola sua regola si ha l'illecito sportivo che può essere punibile attraverso la sospensione, attraverso sanzioni o anche penalmente in caso abbiamo un reato.
Il concetto di doping
A questo punto possiamo introdurre quello che è il concetto di doping che consiste nell'uso di sostanze o di quelle che sono pratiche mediche non terapeutiche, quindi senza fini di terapie, finalizzate al miglioramento esclusivo della prestazione atletica di un atleta stesso.
Sebbene la sua nascita risalga all'epoca antica della Grecia, l'uso di tali pratiche o anche l'uso di tali sostanze è illegale per il semplice motivo che viola quelli che sono i principi di lealtà dello sport e causa danni alla salute dello sportivo o chi per esso le assume. Il doping da un punto di vista sportivo rappresenta quindi un illecito sportivo per cui la persona che lo assume va incontro obbligatoriamente ad una squalifica senza distinguere se sia doping autogeno, ovvero quel doping assunto volontariamente e autonomamente dal atleta o da chi per esso, oppure può essere esogeno, ovvero quel doping che viene somministrato all'atleta però da parte di un soggetto esterno senza distinguere se sia stato assunto consapevolmente o anche inconsapevolmente dal soggetto.
Aspetti medici e giuridici del doping
Dal punto di vista medico risulta doping l'assunzione di qualsiasi sostanza con la scritta obbligatoria sulla confezione che per legge devono avere tali farmaci con la specifica di doping. Dal punto di vista giuridico il doping può costituire un reato punibile anche con una pena e quindi con la galera a meno che non si riesca a dimostrare da parte di colui che l'ha assunto che la somministrazione non è avuta a causa di un soggetto esterno ad insaputa dell’atleta stesso. La legge consente l'uso di sostanze dopanti entro i limiti ovviamente stabiliti dalla legge solo in caso di presenza di particolari patologie stabilite da una certificazione medica dell'ASL.
La lotta globale contro il doping
Nel momento in cui viene assunto questo doping da atleti di tutto il mondo vi è una vera e propria lotta contro il doping ed esiste una vera e propria organizzazione che si occupa di tale lotta ed è la Wada. Questa è un'organizzazione di 38 stati membri istituita nel novembre del 1999 nella città di Losanna in Svizzera e nel 1989 a Strasburgo fu approvata una convenzione di tutti i metodi e tutte le sostanze che sono state proibite proprio perché sono ritenute doping. Tale convinzione nel 2005 fu approvata anche dall'Unesco. In Italia abbiamo la legge 377 dell'anno 2000 che stabilisce che il doping rappresenta un reato punibile penalmente e riporta tutti i metodi e sostanze proibite. In primis abbiamo gli anabolizzanti che riducono il senso di fatica aumentando allo stesso tempo la forza e aumentando anche la capacità di recupero portando però quelli che sono dei danni ai reni.
Domande da interrogazione
- Qual è la responsabilità di un atleta in caso di illecito sportivo?
- Come viene definito il doping e quali sono le sue implicazioni?
- Quali sono le conseguenze legali del doping?
- Qual è il ruolo della Wada nella lotta contro il doping?
- Quali sono le sostanze proibite secondo la legge italiana sul doping?
La responsabilità sportiva di un atleta si manifesta quando arreca danni ad altri, e l'illecito sportivo può essere punito con sospensioni, sanzioni o penalmente se costituisce reato.
Il doping è l'uso di sostanze o pratiche non terapeutiche per migliorare le prestazioni atletiche, violando i principi di lealtà sportiva e causando danni alla salute, portando a squalifiche indipendentemente dalla consapevolezza dell'atleta.
Il doping può costituire un reato punibile con pene detentive, a meno che non si dimostri che l'assunzione è avvenuta a insaputa dell'atleta, e la legge consente l'uso di sostanze dopanti solo per specifiche patologie certificate.
La Wada, istituita nel 1999, è un'organizzazione internazionale che combatte il doping, avendo approvato convenzioni sui metodi e sostanze proibite, supportata anche dall'Unesco.
La legge italiana 377 del 2000 elenca le sostanze proibite, tra cui gli anabolizzanti, che riducono la fatica e aumentano la forza, ma causano danni ai reni.