Concetti Chiave
- I regolamenti sono norme giuridiche emanate dal Governo, subordinate nella gerarchia delle fonti a leggi costituzionali, ordinarie, decreti legislativi e decreti legge.
- Il potere regolamentare del Governo è sancito dall'art. 87 della Costituzione e i regolamenti vengono emanati con decreto del Presidente della Repubblica, previa delibera del Consiglio dei Ministri e parere del Consiglio di Stato.
- I regolamenti sono classificati in esecutivi, indipendenti e da organizzazione, con i regolamenti di organizzazione ormai in disuso dopo l'entrata in vigore della Costituzione.
- Regolamenti esecutivi possono dettare norme integrative della legge, mentre i regolamenti interni, non costituendo fonti del diritto, disciplinano il funzionamento degli uffici.
- I regolamenti sono fonti secondarie del diritto con carattere amministrativo, limitati nelle materie regolamentabili e nella possibilità abrogativa.
Indice
Il potere regolamentare del governo
Il Governo ha, come attribuzione propria e ordinaria, il potere di emanare norme giuridiche che prendono il nome di “regolamenti”. Essi, in quanto emanazione di un potere amministrativo, sono subordinati alla gerarchia delle fonti, alle leggi costituzionali, alle leggi ordinarie e agli atti a esse equiparati come i decreti legislativi e i decreti legge. Il potere regolamentare del Governo trova il suo fondamento nell’art. 87 della Costituzione italiana; i regolamenti devono essere emanati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro di riferimento; tale proposta è preceduta dalla delibera del Consiglio dei Ministri e dal parere favorevole del Consiglio di Stato.
Limiti dei regolamenti
Tuttavia, l’esercizio della potestà regolamentare incontra tutta una serie di limiti, visto che i regolamenti, all’interno della gerarchia delle fonti si collocano al terzo posto. Un primo limite è costituito dalle norme costituzionali poiché una norma regolamentare non può trovarsi in contrasto con le norme costituzionali. Un altro limite è costituito dalle leggi ordinarie, dai decreti legge e dai decreti legislativi. Altri limiti derivano dai principi generali dell’ordinamento giuridico, poiché essi, pur essendo di contenuto generale, hanno forza di legge ordinaria.
Classificazione dei regolamenti
I regolamenti possono essere classificati in tre categorie:
- Regolamenti di esecuzione o attuativi. Essi hanno efficacia esterna e presuppongono una legge precedente alla quale si collegano e dettano le norme particolari relative alla sua esecuzione; la legge si limita a emanare norme generali; il regolamento disciplina nei dettagli le situazioni generali previste dalla stessa legge (D.P.R. n° 686/1957)
- Regolamenti indipendenti. Essi presuppongono una legge che nell’attribuire alla Pubblica Amministrazione la competenza in una determinata materia, non ha disciplinato i casi e i modi di esercizio, i quali sono disciplinati da norme regolamentari.
- Regolamenti da organizzazione. Essi sono caduti in disuso perché erano previsti dall’art.1 della Legge 100/1926 e riguardavano l’organizzazione e il funzionamento delle Amministrazioni dello Stato, l’ordinamento del personale a esse addetto e l’ordinamento degli Enti e istituti pubblici. Infatti, a seguito dell’entrata in vigore della Carta Costituzionale, i regolamenti di organizzazione non sono più ammissibili. Infatti, l’art.87 della Costituzione stabilisce che i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge.
Regolamenti di esecuzione e organizzazione
È anche possibile che alcuni regolamenti dettino norme integrative della disciplina di legge, ma in tal caso ci troviamo di fronte ai regolamenti di esecuzione. È anche possibile che altri regolamenti fissino norme particolari per il funzionamento degli Uffici. In tal caso siamo fuori dall’ipotesi dei regolamenti di organizzazione, in quanto i regolamenti, così detti “interni”, non costituiscono fonti del diritto.
Sintesi sulla natura dei regolamenti
In sintesi, si può dire che i regolamenti sono fonti secondarie del diritto, subordinati alla legge per quanto riguarda le materie da regolamentare (per esempio, non possono regolamentare profili penali) e la possibilità abrogativa. Sono atti legislativi, anche formalmente hanno un carattere amministrativo.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del Governo nel sistema giuridico italiano riguardo ai regolamenti?
- Quali sono i limiti principali che i regolamenti devono rispettare?
- Come vengono classificati i regolamenti nel sistema giuridico italiano?
- In che modo i regolamenti si relazionano con le leggi nel sistema giuridico italiano?
Il Governo ha il potere di emanare regolamenti, che sono norme giuridiche subordinate alle leggi costituzionali e ordinarie, e devono essere emanati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro di riferimento.
I regolamenti devono rispettare le norme costituzionali, le leggi ordinarie, i decreti legge, i decreti legislativi e i principi generali dell'ordinamento giuridico, poiché non possono essere in contrasto con queste fonti superiori.
I regolamenti sono classificati in tre categorie: regolamenti di esecuzione o attuativi, regolamenti indipendenti e regolamenti da organizzazione, anche se questi ultimi sono caduti in disuso.
I regolamenti sono fonti secondarie del diritto e sono subordinati alle leggi per quanto riguarda le materie da regolamentare e la possibilità abrogativa, non potendo regolamentare profili penali.