Rappresentanza sindacale

Rappresentanza sindacale

L’art. 19 dello statuto dei lavoratori è la norma chiave in materia di rappresentanza sindacale. La costituzione della RSA finisce per essere un momento di verifica della rappresentatività dell’organizzazione sindacale: la costituzione della RSA, infatti, è fondamentale per favorire la comunicazione fra imprese e sindacati.
L’art. 19 l. 300/1970 legittima la rappresentanza sindacale aziendale, ma non dà alcuna indicazione sulla natura che la RSA deve assumere. Se lo facesse, la disposizione entrerebbe in contrasto con l’art. 39 Cost., il quale attribuisce ai sindacati la libertà di organizzarsi come meglio credono.
L’art. 19 dello statuto apre il titolo terzo che contiene una serie di diritti di agibilità sindacale, riconosciuti ai membri della RSA: si tratta di una norma cornice. Dal 1970 a oggi, tuttavia, il dettato normativo dell’art. 19 ha richiesto numerose modifiche: la prima è stata realizzata tramite il protocollo del 1993 e il relativo accordo interconfederale, tramite cui le associazioni sindacali italiane hanno ridisegnato il modello organizzativo sindacale in azienda mediante la creazione delle rappresentanze sindacali unitarie (RSU).
L’innovazione apportata nel 1993 mirava a rinsaldare la capacità rappresentativa delle grandi organizzazioni italiane, che avevano perso buona parte della propria capacità di incidere nei luoghi di lavoro.. La crisi di rappresentatività delle organizzazioni sindacali tradizionali è stata evidenziata dal fatto che nuovi oggetti sindacali sentirono l’esigenza di rimodulare la struttura sindacale.
La rappresentanza sindacale unitaria si fonda sulla volontà di rappresentare in modo unitario tutti i lavoratori, sia quelli iscritti alle associazioni sindacali, sia quelli non iscritti. Pertanto, le RSU sono elette indistintamente da tutti i lavoratori di una determinata unità produttiva.