Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La legge 196/2009 ha affidato a un DPCM il compito di censire e razionalizzare le contabilità speciali, che in passato le amministrazioni gestivano al di fuori del bilancio ordinario.
  • Le contabilità speciali, come i fondi di rotazione, sono gestite da società private per finanziare imprese, richiedendo risorse economiche e temporali significative.
  • Nel 2016, l'art. 31-bis è stato introdotto per rendere tracciabili le gestioni fuori bilancio, ribadendo l'importanza del bilancio come strumento consuntivo e informativo.
  • Alcuni servizi pubblici, come il trasporto ferroviario, sono gestiti da società private con lo stato che partecipa agli utili e alle perdite, senza riferimento esplicito nel bilancio ai costi di mantenimento.
  • Le spese per servizi gestiti da enti privati sono considerate "spese correnti o cattive", distinte dalle spese di investimento che mirano a un profitto immediato.

Indice

  1. Razionalizzazione delle contabilità speciali
  2. Gestione delle attività pubbliche
  3. Bilancio e spese correnti

Razionalizzazione delle contabilità speciali

La legge 196/2009 ha demandato a un DPCM il compito di censire e razionalizzare le contabilità speciali. In passato, erano le stesse amministrazioni che decidevano di gestire determinate attività pubbliche al di fuori del bilancio ordinario.

Creare un ramo straordinario della contabilità ordinaria richiede un ingente investimento di risorse economiche e temporali. Fra le gestioni fuori bilancio (contabilità speciale) rientrano i fondi di rotazione, dati in gestione a società private che possono servirsene per finanziare imprese.

Molte di tali gestioni, tuttavia, spesso non sono note. Nel 206 è stato introdotto un nuovo articolo nella legge 196: si tratta dell’art. 31-bis, che ha consolidato la necessità di rendere tracciabili le gestioni fuori bilancio: tale disposizione ribadisce la funzione consuntiva e informativa svolta dal bilancio.

Gestione delle attività pubbliche

Alcune attività e funzioni pubbliche non sono veicolate in maniera diretta dallo stato. Il servizio di trasporto ferroviario, ad esempio, non è gestito dallo stato, bensì da società di diritto privato: Trenitalia, Italotreno, ecc. Il sito del ministero del tesoro elenca gli enti che lo stato detiene solo in parte, demandando al settore privato gran parte della gestione dell’attività o del servizio cui l’ente è preposto. Lo stato, dunque, si configura come socio partecipante agli utili e alle perdite della società.

Bilancio e spese correnti

Per questo motivo, il bilancio non fa esplicito riferimento alle spese necessarie per il mantenimento dei servizi demandati a enti in parte privati, la cui gestione è parzialmente devoluta a fondi di natura non pubblica. Dal punto di vista economico, tali somme sono definite «spese correnti o cattive», così chiamate perché non finalizzate a garantire un immediato profitto. Da queste si distinguono invece le spese di investimento. Ne sono un esempio le somme azionarie di investimento, volte ad assicurare un effettivo e pressoché immediato lucro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il compito del DPCM secondo la legge 196/2009 riguardo le contabilità speciali?
  2. La legge 196/2009 ha affidato al DPCM il compito di censire e razionalizzare le contabilità speciali, che in passato erano gestite dalle amministrazioni al di fuori del bilancio ordinario.

  3. Come vengono gestite alcune attività pubbliche come il trasporto ferroviario?
  4. Alcune attività pubbliche, come il trasporto ferroviario, non sono gestite direttamente dallo stato ma da società di diritto privato come Trenitalia e Italotreno, con lo stato che partecipa agli utili e alle perdite.

  5. Qual è la differenza tra spese correnti e spese di investimento nel bilancio?
  6. Le spese correnti, definite anche "cattive", non sono finalizzate a garantire un immediato profitto, mentre le spese di investimento sono destinate ad assicurare un lucro effettivo e immediato.

Domande e risposte

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