Concetti Chiave
- Il rapporto di filiazione si articola in diritti e doveri personali e patrimoniali, nonché nel riconoscimento dello status di figlio.
- Una riforma legislativa ha trasformato il rapporto da gerarchico a paritario, tutelando la posizione del figlio in ambito familiare.
- La riforma del 1975 ha posto genitori in posizione paritaria, incaricandoli di educare, istruire e mantenere i figli.
- Dal 2012, la "responsabilità genitoriale" sostituisce la "podestà genitoriale", creando un rapporto dialettico e paritario tra genitori e figli.
- La riforma ha eliminato differenze giuridiche tra figli legittimi e naturali, indipendentemente dallo stato civile dei genitori.
Rapporto di filiazione
Il rapporto di filiazione rileva per il diritto sotto una duplice direzione: per quanto riguarda il contenuto (i diritti e i doveri di cui consta lo statuto di filiazione, di natura personale e patrimoniale); sotto il profilo delle modalità di accertamento dello status di figlio, il cui riconoscimento determina il sorgere del rapporto di filiazione.
Il rapporto di filiazione è stato innovato da una riforma legislativa che ha portato a compimento un totale mutamento del suddetto rapporto: originariamente esso aveva un carattere gerarchico (il figlio si trovava in una posizione di totale soggezione podestarile); oggi, invece, la posizione del figlio è tutelata e valorizzata in ambito famigliare.
Questa evoluzione che ha determinato un radicale mutamento della posizione del figlio ha introdotto importantissimi risultati sul piano del rapporto che si instaura tra genitore e figlio sotto il profilo dei diritti e dei doveri. La riforma ha inoltre eliminato ogni differenza giuridica inerente alla posizione di figlio legittimo e naturale: il dettato giuridico inerente alla posizione del figlio non tiene più conto delle modalità tramite cui si è diventati figli e del rapporto intercorrente tra i genitori (coniugati, separati o conviventi).