Concetti Chiave
- I sindacati cercano di evitare conflitti tra i livelli di contrattazione collettiva attribuendo competenze diverse a ciascuno.
- Il livello nazionale può delegare alcune materie alla contrattazione aziendale tramite clausole specifiche.
- Il Testo unico sulla rappresentanza consente contratti aziendali in peius rispetto ai CCNL in caso di crisi d'impresa.
- Il Patto di fabbrica del 2018 richiede la certificazione della rappresentatività anche per i datori di lavoro.
- Il CNEL ha creato una banca dati di oltre ottocento contratti collettivi per garantire trasparenza e rappresentatività.
Indice
Contrattazione collettiva e livelli
Lo sforzo che cercano di fare i sindacati che hanno sottoscritto il TU rappresentanza e il patto di fabbrica mira a evitare conflitti e contrapposizione fra i due livelli della contrattazione collettiva. Per garantire questo risultato, si cerca di attribuire ai due ambiti competenze diverse, in modo tale che il concorso resti su un piano non conflittuale.
Il livello principale è quello nazionale, che può rinviare, attraverso apposite clausole di delega, la trattazione di determinate materie alla contrattazione aziendale. Quest’ultima, dunque, può regolamentare le discipline demandatele dai CCNL e, raramente, dalla legge.
Clausole e gestione delle crisi
Questo assetto generale prevede alcune eccezioni: la più importante riguarda una clausola contenuta nel Testo unico sulla rappresentanza. Essa ammette la possibilità di stipulare contratti aziendali anche in peius rispetto ai CCNL, limitatamente ad alcuni ambiti (orario di lavoro, organizzazioni di lavoro, ecc.). Tale possibilità attiene al solo ambito di eventuali gestioni di crisi d’impresa. La verifica dei requisiti richiesti è di competenza delle RSU.
Patto della fabbrica e rappresentatività
Il patto della fabbrica del 2018 si è affiancato al Tu rappresentanza, prevedendo che la rappresentatività deve essere certificata non solo per le associazioni sindacali dei lavoratori, bensì anche per quelle dei datori di lavoro. Il fenomeno della cosiddetta «contrattazione pirata», infatti, interessa tanto le prime quanto le seconde. Molti datori, infatti, ritengono conveniente svincolarsi da CIGL, UIL o CISL al fine di creare un sindacato facente capo alla sua stessa azienda.
L’obiettivo principale del Patto di fabbrica, dunque, è quello di assicurare l’attendibilità di rappresentanza e rappresentatività. Quest’opera di ricognizione e trasparenza è stata demandata al CNEL, consiglio nazionale di economia e lavoro, il quale ha elaborato una banca dati dei contratti collettivi stipulati in Italia (più di ottocento).
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale dei sindacati nel contesto della contrattazione collettiva?
- In quali circostanze è possibile stipulare contratti aziendali in peius rispetto ai CCNL?
- Qual è il ruolo del Patto della fabbrica del 2018 nella rappresentatività sindacale?
L'obiettivo principale dei sindacati è evitare conflitti tra i due livelli della contrattazione collettiva, attribuendo competenze diverse a ciascun ambito per mantenere un concorso non conflittuale.
È possibile stipulare contratti aziendali in peius rispetto ai CCNL solo in ambiti specifici come la gestione delle crisi d’impresa, e la verifica dei requisiti è di competenza delle RSU.
Il Patto della fabbrica del 2018 mira a garantire l'attendibilità della rappresentanza e rappresentatività, certificando le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, e contrastando la "contrattazione pirata".