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Concetti Chiave

  • Il segreto professionale medico risale all'antica Grecia, ma può essere violato in situazioni specifiche come il consenso del paziente o il pericolo per terzi.
  • Cause codificate per violare il segreto includono consenso dell'avente diritto, stato di necessità, costringimento fisico e legittima difesa.
  • Obbligo di denunce amministrative, sanitarie, giudiziarie e assicurativo-sociali per casi specifici come nascita, morte, pericolo di contagio e infortuni sul lavoro.
  • Cause tacite non punibili includono la rivelazione della diagnosi per evitare rischi maggiori o per ottenere un consulto medico.
  • La morte del paziente o la cancellazione dall'albo non esentano il medico dall'obbligo del segreto professionale.

Indice

  1. Privacy e segreto professionale
  2. Cause non punibili codificate
  3. Denunce obbligatorie
  4. Cause non punibili, ma non codificate (o tacite)

Privacy e segreto professionale

Il segreto professionale nasce nel IV sec. a.C. con Ippocrate. Ci sono però delle situazioni in cui è possibile per il medico rivelare informazioni apprese durante l’esercizio della professione

Cause non punibili codificate

1. Consenso dell’avente diritto – Il paziente può stabilire a chi rivelare la propria condizione e ciò deve essere stabilito a priori.
Ad esempio se il paziente non vuole che nessuno dei suoi parenti abbia notizie riguardo il suo stato di salute, il medico è tenuto a non riferire nulla. È importante quindi chiedere al soggetto a chi vuole che siano comunicate le informazioni che lo riguardano;
2. Stato di necessità – Se c’è l’urgenza di salvaguardare la vita o la salute dell’interessato, nel caso in cui l’interessato stesso non sia in grado di prestare il proprio consenso per l’impossibilità fisica, per incapacità di agire o per incapacità di intendere e di volere. Si possono rivelare informazioni anche nell’urgenza di salvaguardare la vita o la salute di terzi, con previa autorizzazione del garante della privacy;
3. Costringimento fisico – se qualcuno punta alla tempia del medico una pistola, quest’ultimo è autorizzato a rivelare delle informazioni riguardanti lo stato di salute dei pazienti.
4. Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere – Ci sono delle situazioni in cui l’autorità giudiziaria impone al medico di rivelare determinate informazioni: ad esempio, se un medico viene chiamato in tribunale in quanto perito deve rispondere a tutte le domande del giudice. Oppure bisogna riferire quanto appreso durante l’esercizio della professione se c’è rischio di contagio, non si può chiaramente mettere a rischio un’intera popolazione.
5. Legittima difesa – ovviamente la difesa deve essere proporzionata all’offesa: non basta la minaccia verbale del soggetto, il medico dovrebbe essere in pericolo di vita.

Denunce obbligatorie

1. Denuncia amministrativa – di nascita o di morte
2. Denuncia sanitarie di igiene pubblica – pericolo di contagio
3. Denuncia giudiziaria
4. Denuncia assicurativo-sociale – come gli infortuni sul lavoro. Se in pronto soccorso arriva un soggetto vittima di un infortunio sul lavoro, c’è l’obbligo da parte del medico di fare la denuncia all’INAIL.

Cause non punibili, ma non codificate (o tacite)

Ci sono poi tutta una serie di cause non codificate o tacite per le quali i medici non vengono puniti. Viene fatto l’esempio del macchinista epilettico: al fine di non mettere a repentaglio la vita di migliaia di persone il medico in questo caso può decidere di rivelare la diagnosi del paziente. Oppure, secondo la teoria del “giusto mezzo per giusto scopo” si possono rivelare le condizioni di un paziente a colleghi per poter avere un consulto. L’ultimo scenario menzionato a lezione è quello in cui il proprio paziente è affetto da una malattia contagiosa, e il medico si interroga riguardo la possibilità di condividere con i famigliari la diagnosi (pensiamo ad un uomo affetto da HIV, anche la moglie dovrebbe essere informata). In questi casi, molto delicati, può essere utile coinvolgere un giudice tutore, che è la figura a cui fare affidamento nel caso in cui non si è certo di agire secondo la legge. È importate sottolineare che la morte del paziente non esime il medico dall’obbligo del segreto e anche la cancellazione dall’albo non esime il medico dall’obbligo del segreto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del segreto professionale medico?
  2. Il segreto professionale medico ha origine nel IV sec. a.C. con Ippocrate.

  3. In quali situazioni un medico può rivelare informazioni apprese durante l’esercizio della professione?
  4. Un medico può rivelare informazioni in situazioni come il consenso dell’avente diritto, stato di necessità, costringimento fisico, esercizio di un diritto o adempimento di un dovere, e legittima difesa.

  5. Quali sono le denunce obbligatorie che un medico deve effettuare?
  6. Le denunce obbligatorie includono la denuncia amministrativa di nascita o di morte, denuncia sanitaria di igiene pubblica, denuncia giudiziaria, e denuncia assicurativo-sociale come gli infortuni sul lavoro.

  7. Cosa si intende per cause non punibili ma non codificate?
  8. Le cause non punibili ma non codificate sono situazioni in cui i medici non vengono puniti per aver rivelato informazioni, come nel caso di un macchinista epilettico o per consulti tra colleghi, e richiedono spesso il coinvolgimento di un giudice tutore.

  9. Il segreto professionale medico continua anche dopo la morte del paziente?
  10. Sì, la morte del paziente non esime il medico dall’obbligo del segreto professionale, né la cancellazione dall’albo.

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