Concetti Chiave
- Il principio di uguaglianza ragionevole vieta leggi discriminatorie e parificatorie ingiustificate, promuovendo l'equità.
- Esempi di leggi discriminatorie includono sentenze della Corte costituzionale che hanno eliminato disparità di trattamento tra uomini e donne sul lavoro.
- Le leggi parificatorie, come il "solve et repete", possono essere dichiarate illegittime se non distinguono tra situazioni diverse, come tra contribuenti ricchi e poveri.
- L'ordinamento giuridico italiano promuove l'uguaglianza sia formale che sostanziale, riconoscendo la necessità di interventi per l'equità.
- La struttura della disposizione del principio di uguaglianza è complessa, frutto di un compromesso tra forze politiche dell'Assemblea costituente.
Principio di uguaglianza irragionevole
Il principio di eguaglianza ragionevole vieta leggi ingiustificatamente discriminatorie e, per converso, leggi ingiustificatamente parificatorie.
Esempi di leggi ingiustificatamente discriminatorie si hanno quando la Corte costituzionale sanziona il diseguale trattamento di soggetti che invece avrebbero dovuto essere equiparati, con l’effetto di estendere il trattamento di favore ai soggetti discriminati dalla legge: v.
Quanto alle leggi ingiustificatamente parificatorie, esemplare è la pronuncia di illegittimità del solve et repete, cioè l’istituto in base al quale chi avesse voluto contestare la correttezza di un accertamento fiscale avrebbe dovuto prima pagare il tributo (solvere) e solo dopo far ricorso per avere giustizia (repetere). Discriminando coloro che non potevano pagare perché privi di sostanze, cioè non distinguendo fra contribuente ricco e contribuente povero, la legge violava il principio di eguaglianza ragionevole per arbitraria parificazione di situazioni diverse (sent. 21/1961).
L’ordinamento giuridico italiano promuove il principio di uguaglianza non solo a livello formale, bensì (soprattuto) sul piano sostanziale. Tale esigenza scaturisce dalla consapevolezza che la sola eguaglianza formale non basta. Infatti, la realtà dei rapporti materiali presenta situazioni di profonda diversità: perciò la Costituzione richiede che siano posti in essere interventi volti a promuovere l’eguaglianza. La struttura logica della disposizione, frutto del compromesso fra le forze politiche presenti nell’Assemblea costituente, è molto complessa.