Concetti Chiave
- Il principio di maggioranza richiede una discussione pubblica e deliberazione, oltre al semplice voto, per esprimere la sovranità popolare.
- Gli ordinamenti liberaldemocratici utilizzano competizione pluralistica e contrappesi per evitare maggioranze totalizzanti.
- La pubblica opinione è riconosciuta come una forma di espressione della sovranità popolare, ma non deve essere confusa con decisioni giuridiche formali.
- La sovranità popolare si basa su procedure formalizzate e condivise, necessarie per determinare i rapporti di forza tra maggioranza e minoranza.
- La democrazia elettronica e partecipativa deve essere trattata con cautela per non delegittimare le istituzioni rappresentative esistenti.
Indice
Il principio di maggioranza
Il principio di maggioranza non sposta sulla sola maggioranza pro tempore, di volta in volta affermatasi, il potere di esprimere la sovranità popolare, in quanto non si traduce in un puro e semplice «voto a maggioranza». Il voto è sempre e comunque preceduto, nelle sedi a ciò deputate, da una pubblica discussione in vista della deliberazione (government by discussion), al fine di ricercare soluzioni che siano previamente valutate e apprezzate.
Competizione pluralistica e sovranità
Negli ordinamenti di derivazione liberaldemocratica la competizione pluralistica fra forze e interessi diversi e la predisposizione di adeguati «contrappesi» evitano il formarsi di maggioranze totalizzanti e inamovibili. Per questo il principio della sovranità popolare – e quindi l’assetto democratico – impone il rispetto di determinate procedure, con i conseguenti controlli (le «forme» e i «limiti» previsti dall’art. 1 della nostra Costituzione).
Opinione pubblica e sovranità popolare
Dal XVIII secolo in poi ha acquistato rilievo la pubblica opinione, da taluni ritenuta una delle forme di espressione della sovranità popolare, della quale si farebbero interpreti, oltre ai rappresentanti eletti, anche gli organi di stampa e informazione e financo i sondaggi d’opinione. Non si può sminuire l’influenza politica, spesso notevole, dell’opinione pubblica o del cosiddetto «popolo», ma non si devono confondere i due piani: la sovranità popolare, che si esprime con decisioni e atti giuridici formali, nelle forme previste da ciascun ordinamento, a partire dal voto, e gli umori potenzialmente volatili captati dai sondaggisti o dagli opinionisti o addirittura attraverso i social media. Al pari della tecnica dell’«acclamazione», il richiamo alla generica volontà dell’opinione pubblica prescinde dal ricorso a procedure formalizzate, le sole che consentono di applicare in concreto il principio di maggioranza. Non è infatti immaginabile che una minoranza accetti di riconoscersi come tale senza che i rapporti di forza fra maggioranza e minoranza siano stati accertati con procedure condivise e verificabili.
Democrazia elettronica e partecipativa
Da quel che si è detto deriva la difficoltà a rendere compatibile con i principi del costituzionalismo la «democrazia elettronica», presentata come una nuova forma di democrazia diretta; nonché la necessaria cautela rispetto a forme di «democrazia partecipativa» suscettibili sia di arricchire sia di delegittimare le istituzioni rappresentative.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della discussione pubblica nel principio di maggioranza?
- Come si evita la formazione di maggioranze totalizzanti negli ordinamenti liberaldemocratici?
- Quali sono le sfide della democrazia elettronica rispetto ai principi del costituzionalismo?
La discussione pubblica precede il voto per cercare soluzioni valutate e apprezzate, evitando che il principio di maggioranza si riduca a un semplice voto.
Si evita attraverso la competizione pluralistica e l'uso di contrappesi adeguati, rispettando procedure e controlli previsti dalla Costituzione.
La democrazia elettronica presenta difficoltà di compatibilità con il costituzionalismo e richiede cautela per non delegittimare le istituzioni rappresentative.