Concetti Chiave
- L'organizzazione collettiva degli operai in sindacati fu ostacolata fino alla fine del XIX secolo dallo Statuto Albertino, che vietava forme di associazione tra lavoratori.
- Nel 1872, l'associazione tra operai tipografi italiani fu creata per garantire un livello retributivo uniforme, segnando l'inizio dell'associazionismo operaio a scopo sindacale.
- Il riconoscimento giuridico delle prime società di mutuo soccorso avvenne nel 1886, contribuendo alla lotta per il miglioramento economico e sociale dei lavoratori.
- Verso la fine del XIX secolo, le associazioni sindacali iniziarono a organizzarsi per ramo di industria, includendo diverse qualifiche e mestieri.
- Le camere del lavoro, istituite nel 1891, miravano a facilitare il collocamento e l'occupazione, venendo successivamente coordinate a livello nazionale.
Primi interventi normativi a favore della classe operaia
L’organizzazione collettiva degli operai in associazioni sindacali fu ostacolata fino all’ultimo decennio del XIX secolo. Lo Statuto Albertino, infatti, aveva abolito le corporazioni, cioè la rigida regolamentazione del lavoro per arti e mestieri. La stessa legge aveva introdotto il divieto di dar vita a forme di associazione temporanee o permanenti tra i lavoratori. In teoria la libertà di associarsi per scopi sindacali era considerata un corollario del diritto di riunione; in pratica, però, la disposizione sopra indicata ne rendeva impossibile l’esercizio.
L’associazionismo operaio assunse una prima connotazione sindacale già a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo: nel 1872 fu istituita l’associazione tra gli operai tipografi italiani, con l’obiettivo di far rispettare un determinato livello retributivo fissato con criteri uniformi per tutti i settori dell’industria.
Esso, tuttavia, ottenne un primo riconoscimento giuridico solo nel 1886, anno in cui furono formalizzate le prime società di mutuo soccorso (SMS), costituite da semplici operai fautori della resistenza e della lotta per il miglioramento economico sociale.
Verso la fine del secolo, le associazioni sindacali assunsero una conformazione diversa: mentre in origine riunificavano gli operai di uno stesso settore, adesso cominciavano a organizzarsi per ramo di industria, comprendendo qualifiche e mestieri diversi. In sostanza, la struttura associativa di base era ormai determinata dall’attività dell’impresa.
Nel 1891, al nord e nel centro vennero istituite le camere del lavoro (CDL), cui aderirono le leghe di lavoratori organizzati per mestiere. Vi erano anche delle sezioni miste formate da sms e cooperative. L’obiettivo principale delle CDL era favorire il collocamento e l’occupazione. Dopo pochi anni esse vennero raggruppate in un’apposita federazione nazionale, incaricata di coordinare le iniziative e diffondere l’organizzazione nei settori del lavoro. Nonostante il loro ruolo moderato, le CDL vennero sciolte nel 1898. Esse vennero nuovamente istituite nel 1900, anno in cui il Congresso di Milano ne sancì il carattere sindacale.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi passi verso l'organizzazione sindacale degli operai in Italia?
- Come si evolse la struttura delle associazioni sindacali verso la fine del XIX secolo?
- Qual era il ruolo delle camere del lavoro (CDL) e quale fu il loro destino alla fine del XIX secolo?
L'associazionismo operaio iniziò a prendere forma sindacale negli ultimi decenni del XIX secolo, con la creazione dell'associazione tra gli operai tipografi italiani nel 1872 e il riconoscimento giuridico delle società di mutuo soccorso nel 1886.
Verso la fine del secolo, le associazioni sindacali iniziarono a organizzarsi per ramo di industria, includendo diverse qualifiche e mestieri, piuttosto che riunire solo operai dello stesso settore.
Le CDL, istituite nel 1891, avevano l'obiettivo di favorire il collocamento e l'occupazione. Nonostante il loro ruolo moderato, furono sciolte nel 1898 e poi ricostituite nel 1900, quando il Congresso di Milano ne sancì il carattere sindacale.