Concetti Chiave
- Le organizzazioni sindacali possono essere sanzionate economicamente per uso improprio delle facoltà di sciopero nei servizi pubblici, con la perdita della retribuzione sindacale.
- Le somme raccolte dalle detrazioni sindacali vengono destinate a un fondo speciale a favore dell'Inps.
- Dirigenti delle pubbliche amministrazioni e legali delle imprese sono soggetti a sanzioni amministrative se non rispettano le norme sugli scioperi.
- La Commissione di garanzia può valutare il comportamento sindacale e imporre sanzioni solo dopo tentativi di conciliazione.
- La precettazione può essere ordinata dal Presidente del Consiglio in caso di sciopero minaccioso per l'ordine pubblico, dopo tentativi di conciliazione.
Organizzazioni sindacali inadempienti
Le organizzazioni sindacali che abbiano utilizzato malamente le facoltà che la legge prevede in materia di sciopero dei pubblici servizi saranno punite tramite una sanzione di natura economica. Per l’intera durata dello sciopero, i sindacati perdono la retribuzione sindacale che i lavoratori versano.
Le somme detratte saranno versate in un apposito fondo a favore dell’Inps.
La responsabilità della violazione delle norme di legge può gravare anche sui dirigenti delle pubbliche amministrazioni o sui legali delle imprese che erogano servizi pubblici.
Su istanza delle parte, dei consumatori o degli enti locali, la Commissione di garanzia può avviare un procedimento di valutazione del comportamento sindacale tenuto dalle organizzazioni che hanno indetto lo sciopero. La sanzione, peraltro, è irrogata solo come ultima ratio, cioè dopo aver esperito la procedura di conciliazione e di raffreddamento.
Qualora il conflitto collettivo ecceda i limiti costituzionali, trasformandosi in una minaccia per l’ordine pubblico, scatta la cosiddetta «precettazione». Essa si pone come contromisura imminente, applicabile in caso di gravi e fondato pericolo. Tale potere può essere esercitato dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un ministro da questi delegato. Prima di avviare la precettazione, comunque, l’autorità pubblica invita le parti a conciliare la controversia.
Se il tentativo di conciliazione non riesce viene emanata l’ordinanza di precettazione, intimata entro quarantotto ore dall’inizio dell’astensione da parte della pubblica autorità. Essa può prevedere il rinvio o la riduzione della durata dello sciopero: essa è rivolta ai singoli lavoratori, titolari effettivi del diritto di sciopero. L’ordinanza non è mai applicabile d’ufficio, ma previa segnalazione da parte della Commissione di garanzia. Il Presidente del consiglio dei ministri informa le camere di aver adottato l’ordinanza.
Domande da interrogazione
- Quali sono le conseguenze per le organizzazioni sindacali che non rispettano le norme sullo sciopero nei servizi pubblici?
- Chi è responsabile di garantire le prestazioni minime durante uno sciopero nei servizi pubblici?
- Cosa accade se un conflitto collettivo minaccia l'ordine pubblico?
Le organizzazioni sindacali inadempienti subiscono una sanzione economica e perdono la retribuzione sindacale per l'intera durata dello sciopero, con le somme detratte versate a un fondo per l'Inps.
I dirigenti delle pubbliche amministrazioni e i legali delle imprese che erogano servizi pubblici sono responsabili di organizzare le prestazioni minime indispensabili e rispettare i termini informativi e di preavviso, secondo la legge 146/1990.
In caso di minaccia all'ordine pubblico, può essere applicata la "precettazione" come contromisura, che prevede il rinvio o la riduzione della durata dello sciopero, e viene emanata dal Presidente del Consiglio dei ministri o da un ministro delegato, previa segnalazione della Commissione di garanzia.