Concetti Chiave
- La comparazione delle forme di governo si concentra su fonti normative relative ai diritti fondamentali, come Dichiarazioni, Carte o Costituzioni.
- Le Costituzioni forniscono modelli di istituti governativi che altri stati possono imitare, ma con risultati influenzati da peculiarità locali.
- La trasposizione di modelli tra ordinamenti ha successo solo se esiste una comunanza di valori fondamentali tra i due sistemi.
- La comparazione giuridica analizza i rapporti tra ordinamenti statali e regimi con diritti diversi, richiedendo una conoscenza approfondita del sistema studiato.
- La comparazione può essere macro, riguardando interi ordinamenti, o micro, focalizzandosi su settori o istituti specifici.
Indice
Analisi delle forme di governo
La creazione di una tipologia di forma di governo attenziona soprattutto le fonti normative relative ai diritti fondamentali, enucleate all’interno di Dichiarazioni, Carte o Costituzioni. Quest’analisi consente di individuare i caratteri salienti dei diversi regimi politici.
Gli istituti che qualificano ogni forma di governo sono spesso disciplinati dalle stesse Costituzioni, le quali offrono un vero e proprio modello che altri stati possono riprodurre: quando ciò accade, però, il risultato raggiunto dal Paese imitatore non è mai identico all’originale per via delle sue peculiarità e caratteristiche fondamentali. La trasposizione di un modello da un ordinamento a un altro è destinata ad avere successo solo se esiste una reale comunanza dei valori di fondo nell’ordinamento imitato e in quello imitante.
Il ruolo della comparazione giuridica
In quest’ambito, il compito della comparazione giuridica è quello di analizzare i rapporti che intercorrono tra un ordinamento statale e regimi estranei, cioè caratterizzato da un diritto diverso da quello dell’ordinamento di appartenenza dell’autore dello studio comparato. Spesso, purtroppo, lo studioso è costretto ad affidarsi alla traduzione dei testi giuridici di ordinamenti nei quali è parlata una lingua a lui estranea. Il comparatista è pertanto tenuto a conoscere nel dettaglio il diritto dello stato che si accinge ad analizzare.
Macro e microcomparazione
La comparazione può riguardare ordinamenti complessivamente considerati (macrocomparazione) o singoli settori o istituti (microcomparazione).
Spesso, dunque, la comparazione raffronta elementi essenziali di due sistemi tra loro simili (ad esempio il parlamentarismo francese e quello italiano) oppure sottocategorie proprie ad ogni Paese (come i rapporti che intercorrono tra parlamento e governo in Italia e in Francia).
Essa, in generale, ha sempre ad oggetto il diritto positivo vigente: l’esame di normative ormai abrogate o annullate è propriamente oggetto di indagini storiche.