Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La teoria di Coleman suggerisce che alcune norme giuridiche, come il divieto di omicidio, derivano la loro cogenza da ragioni pratiche, non solo da convenzioni giuridiche.
  • Hart critica l'idea di mescolare diritto e morale, temendo che ciò possa portare a una moralizzazione indebita del diritto.
  • Coleman è definito un "positivista inclusivo" per la sua visione che il diritto possa includere elementi morali oltre alle convenzioni.
  • Postema sostiene che il riconoscimento delle norme deriva da un'interazione collettiva tra funzionari e cittadini, piuttosto che da un'élite.
  • Secondo Postema, le norme giuridiche acquisiscono obbligatorietà attraverso un processo di coordinazione che considera le preferenze dei cittadini.

Indice

  1. La teoria della norma di riconoscimento
  2. Il dibattito tra Coleman e Hart
  3. Il ruolo dei funzionari e dei cittadini
  4. Conclusioni alternative di Postema

La teoria della norma di riconoscimento

La teoria della norma di riconoscimento come convenzione, sulla base delle assunzioni di Hart e di Lewis, implica delle problematiche: Coleman afferma che esistono alcune norme del diritto la cui cogenza deriva da elementi fattuali. Si pensi, ad esempio, all’illegittimità dell’omicidio: essa non trova la propria forza nella natura convenzionale delle norme di riconoscimento, bensì in un atto considerato illecito e strettamente limitativo dei diritti inalienabili altrui. La forza obbligatoria di una norma che vieta l’omicidio non può dipendere esclusivamente dal fatto che essa ha un fondamento convenzionale, ma, soprattutto, dal fatto che esistono ragioni pratiche (fattuali) per cui non bisogna uccidere. Ciò non vuol dire che l’ordinamento giuridico trae legittimità dalla legge morale, ma che, pur essendo prevalentemente fondato sul concetto di convenzione, esso possa includere anche elementi morali: è come se, nello scontro tra Creonte e Antigone, Coleman desse ragione, in parte a Creonte (sostenendo la legittimità convenzionale del diritto positivo) e in parte ad Antigone (ribadendo l’importanza della iustitia legis). Pertanto, Coleman viene definito «positivista inclusivo».

Il dibattito tra Coleman e Hart

Hart rifiutò la convenzione di Coleman, opponendo la distinzione tra diritto e morale. Collegare il diritto alla morale, dice Hart, rischia di moralizzare il diritto anche quand’esso non è morale.

Molti giuristi, infine, si son chiesti se la regola di riconoscimento, configurandosi come convenzione, possa conferire legittimità a tutte le altre norme giuridiche dell’ordinamento. Coleman ha scritto che, sebbene la norma di riconoscimento sia di natura convenzionale, le altre norme sono dotate di forza normativa perché esse esprimono ciò che, al di là del diritto, gli agenti sarebbero comunque indotti a fare, come ad esempio cooperare con gli altri al fine di raggiungere obiettivi comuni.

Il ruolo dei funzionari e dei cittadini

Postema, invece, distinse due livelli di interazione sociale. uno orizzontale, che riguarda i funzionari, e uno verticale, che inerisce all’interazione tra funzionari e cittadini, dalla quale scaturisce un problema di coordinazione: svolgendo la propria attività di riconoscimento del diritto, i funzionari devono tener conto delle preferenze e delle opinioni dei cittadini. L’attività di riconoscimento delle norme, dunque, non è di pertinenza di una élite, ma è il risultato di uno sforzo collettivo: le norme acquisiscono obbligatorietà perché il loro riconoscimento tiene conto delle necessità e delle opinioni dei cittadini.

Conclusioni alternative di Postema

Dal ragionamento di Postema si possono dedurre tre conclusioni alternative:

1. I funzionari pubblici tengono conto dell’interazione con i cittadini e quindi danno origine a un gioco di coordinazione il quale, ponendo un’asimmetria tra il ruolo, non offre una ricostruzione decisiva;

2. I cittadini determinano alcuni criteri di riconoscimento del diritto e ne scartano degli altri in via arbitraria: tale esito rimarca l’idea secondo cui ogni criterio vale l’altro (ciò che conta è la convergenza su un solo equilibrio).

Domande da interrogazione

  1. Qual è la posizione di Coleman riguardo alla relazione tra diritto e morale?
  2. Coleman sostiene che alcune norme giuridiche derivano la loro cogenza da elementi fattuali e non solo dalla convenzione, come nel caso dell'illegittimità dell'omicidio, che si basa su ragioni pratiche e morali.

  3. Come si differenzia la visione di Hart rispetto a quella di Coleman?
  4. Hart rifiuta l'idea di Coleman di collegare diritto e morale, sostenendo che ciò rischia di moralizzare il diritto anche quando non è morale.

  5. Qual è il ruolo dei cittadini nel processo di riconoscimento delle norme secondo Postema?
  6. Postema afferma che il riconoscimento delle norme è un risultato collettivo che tiene conto delle preferenze e opinioni dei cittadini, non essendo di pertinenza esclusiva di un'élite.

  7. Quali sono le conclusioni alternative dedotte dal ragionamento di Postema?
  8. Le conclusioni alternative sono che i funzionari pubblici creano un gioco di coordinazione con i cittadini, e che i cittadini determinano e scartano criteri di riconoscimento del diritto in modo arbitrario, sottolineando l'importanza della convergenza su un equilibrio comune.

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