Concetti Chiave
- La leale collaborazione è fondamentale per evitare che il criterio della sussidiarietà comprometta l'autonomia regionale.
- I principi di ragionevolezza e proporzionalità guidano la legge statale per garantire unità e necessità nelle funzioni legislative.
- La giurisprudenza della Corte costituzionale enfatizza la leale collaborazione per risolvere conflitti di competenza tra Stato e regioni.
- Esistono intese forti e deboli, a seconda dell'esigenza di raggiungere un accordo tra Stato e regioni.
- La leale collaborazione può realizzarsi attraverso intese dirette o concertazioni nella Conferenza Stato-regioni.
Nozione giuridica di leale collaborazione
Per evitare che il ricorso al criterio della sussidiarietà (cosiddetta chiamata o attrazione in sussidiarietà) si trasformi in uno strumento lesivo dell’autonomia regionale, rendendo totalmente mobile il riparto delle funzioni legislative, è necessario, secondo la Corte costituzionale, che la legge statale rispetti i principi di ragionevolezza (cioè sia effettivamente giustificata da esigenze unitarie non frazionabili), di proporzionalità (cioè sia strettamente necessaria a disciplinare quelle specifiche funzioni) e di leale collaborazione (lo Stato deve decidere insieme alle regioni mediante apposite intese).
Il principio di leale collaborazione fra Stato e regioni è ampiamente richiamato nella giurisprudenza della Corte al fine di prevenire o risolvere i conflitti di competenza (talvolta anche nei rapporti fra regioni ed enti locali: sent.
La stessa giurisprudenza, però, non sembra immune da incertezze nel delinearlo in concreto, talvolta realizzandosi mediante intese con le singole regioni, altre volte mediante forme di concertazione nella Conferenza Stato-regioni.
La dottrina ha distinto fra intese forti (quando non si possa prescindere da un accordo, per esempio in materia di trasporto locale: sent. 222/2005) e intese deboli (quando sia ritenuto sufficiente, da parte dello Stato, dimostrare di avere ricercato un accordo con la regione, anche se poi questo non è stato raggiunto: sentt. 286/2004 sul canone di concessione dei beni del demanio marittimo e 62/2005 sullo smaltimento di rifiuti radioattivi).