Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La teoria dell'ordinamento giuridico intersindacale di Gino Giugni descrive un sistema normativo basato sul riconoscimento reciproco tra associazioni sindacali.
  • Questo sistema giuridico è autonomo e non necessita di riconoscimenti statali per la sua legittimità.
  • L'ordinamento intersindacale interagisce con le norme statali per dare un'interpretazione giuridica ai contratti collettivi.
  • Lo Statuto dei lavoratori del 1970 ha sancito i diritti fondamentali dei lavoratori e supportato l'azione sindacale nelle fabbriche.
  • Nonostante le critiche, lo Statuto ha apportato benefici significativi in termini di tutele economiche e normative per i lavoratori.

Indice

  1. La teoria di Gino Giugni
  2. L'impatto dello Statuto dei lavoratori
  3. Critiche e benefici dello Statuto

La teoria di Gino Giugni

La teoria dell’ordinamento giuridico intersindacale fu formulata dal giuslavorista Gino Giugni alla fine degli anni cinquanta. Essa si articola in tre punti chiave:

1) l’ordinamento giuridico intersindacale è un insieme di norme che descrive una struttura organizzata e paritaria, cioè fondata sul riconoscimento reciproco tra le associazioni che ne fanno parte;

2) questo sistema è dotato di una propria giuridicità, così definita perché non richiede né riconoscimenti né legittimazioni da parte dello stato;

3) l’ordinamento intersindacale entra in contatto con le norme statali per interpretare dal punto di vista giuridico i contratti collettivi. Dato che i movimenti sindacali sono espressione di esperienze reali, le norme legali dovrebbero adattarsi e conformarsi a quelle proprie dell’ordinamento intersindacale.

L'impatto dello Statuto dei lavoratori

La teoria di Giugni ebbe grande successo e il diritto sindacale acquisì una grande rilevanza. Alla fine degli anni sessanta, il legislatore iniziò a lavorare su una Carta che potesse sancire i diritti fondamentali dei lavoratori: il progetto confluì nella legge 300/1970, appunto nota come «Statuto dei lavoratori». Da un lato, la legge diede attuazione ai principi di difesa e libertà del lavoro, dall’altro istituì una normativa a sostegno dell’azione sindacale nelle fabbriche.

La pubblicazione dello Statuto ha modificato radicalmente i rapporti fra sindacati e stato, dando spazio a un dialogo molto più aperto, grazie al quale il diritto sindacale ha potuto riconoscere pienamente le condizioni indispensabili affinché i lavoratori possano esercitare i propri diritti.

Critiche e benefici dello Statuto

Dagli anni settanta ad oggi, lo Statuto dei lavoratori ha subito numerose e severe critiche tecniche, giungendo ad essere definito «la legge dei padroni». Ciononostante, i benefici da esso apportati nel mondo del lavoro, in particolare sotto il profilo delle effettive tutele economiche-normative riconosciute ai prestatori d’opera, restano innegabili e preziosi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la teoria dell'ordinamento giuridico intersindacale di Gino Giugni?
  2. La teoria di Giugni si basa su un sistema di norme che descrive una struttura organizzata e paritaria tra le associazioni sindacali, dotata di giuridicità propria e in grado di interagire con le norme statali per interpretare i contratti collettivi.

  3. Qual è stato l'impatto dello Statuto dei lavoratori?
  4. Lo Statuto dei lavoratori ha sancito i diritti fondamentali dei lavoratori e ha modificato i rapporti tra sindacati e stato, promuovendo un dialogo più aperto e riconoscendo le condizioni necessarie per l'esercizio dei diritti dei lavoratori.

  5. Quali sono le critiche e i benefici associati allo Statuto dei lavoratori?
  6. Lo Statuto ha ricevuto critiche tecniche ed è stato definito "la legge dei padroni", ma i benefici in termini di tutele economiche-normative per i lavoratori sono considerati innegabili e preziosi.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community