Concetti Chiave
- Il diritto sindacale è emerso con la rivoluzione industriale, spinto dalla necessità di organizzare la forza operaia.
- In Italia, l'industrializzazione è arrivata tardi, con l'economia basata sull'agricoltura fino al 1880, prima della nascita dell'industria manifatturiera.
- Le fabbriche adottarono il fordismo, con grandi stabilimenti che utilizzavano moderne tecnologie, ma le condizioni lavorative restavano spesso disumane.
- Le giornate di lavoro erano estenuanti, durando 12 ore o più, con salari bassi e responsabilità per la cattiva produzione.
- Il primo tentativo di regolamentazione fu una legge del 1886 sul lavoro dei fanciulli, che benché inadeguata, segnò l'inizio di interventi normativi.
Indice
Origini del diritto sindacale
Il diritto sindacale è nato solo di recente. Esso è scaturito dai numerosi tentativi della forza operaia di ricercare organizzazioni in cui unirsi e strategie verso cui indirizzarsi.
In Italia e nel resto dell’Europa, il movimento operaio è nato e si è sviluppato grazie alla rivoluzione industriale. In Italia, tuttavia, l’industrializzazione è giunta in ritardO: fino al 1880 l’economia del nostro Paese continuò ad essere basata prevalentemente sull’agricoltura; solo al termine del XIX secolo cominciò a prendere forma l’industria manifatturiera (tessile e cotoniera). Contestualmente, la creazione delle prime reti tranviarie agevolò lo sviluppo del settore meccanico.
Condizioni lavorative nelle fabbriche
Le fabbriche si specializzarono nella produzione di singoli prodotti, aderendo al fordismo. Nacquero le prime grandi fabbriche (presenti soprattutto al nord), che occupavano circa quaranta operai e si servivano delle più moderne tecnologie; a queste si affiancavano vecchi e piccoli opifici, in cui le condizioni di lavoro erano disumane: si trattava di locali bassi e angusti dove l’atmosfera era nociva, ammorbata dalle esalazioni emanate dalle materie gregge e dall'olio delle macchine.
A ciò si aggiungeva una giornata di lavoro estenuante, che si aggirava attorno alle dodici ore indistintamente in grandi e piccole fabbriche. Addirittura nelle filande, dove lavoravano soprattutto donne e bambini, la giornata media era di 15-16 ore. I salari, poi, erano a dir poco bassissimi; inoltre gli operai rispondevano della cattiva produzione e ciò rendeva la retribuzione ancora più esigua.
Necessità di normazione operaia
Insomma, il perdurare di queste condizioni lavorative disumane rese sempre più evidente la necessità di varare una normazione a difesa degli operai, che però era osteggiata dagli industriali. Il primo «cambiamento» si verificò nel 1886, anno in cui una legge disciplinò il lavoro dei fanciulli: il testo era incompleto e il contenuto non offriva alcuna forma di protezione concreta. Anche se infame e poco efficace, questo primo passo incentivò un intervento normativo che potesse sanare il conflitto industriale e, soprattutto, emancipare gli operai organizzati.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'origine del diritto sindacale in Italia?
- Quali erano le condizioni lavorative nelle fabbriche italiane alla fine del XIX secolo?
- Qual è stato il primo passo verso la normazione a difesa degli operai in Italia?
Il diritto sindacale in Italia è nato dai tentativi della forza operaia di unirsi in organizzazioni e strategie, sviluppandosi con la rivoluzione industriale, nonostante l'industrializzazione tardiva del paese.
Le condizioni lavorative erano disumane, con giornate lavorative di 12-16 ore, salari bassissimi, e ambienti nocivi, specialmente nei piccoli opifici e nelle filande.
Il primo passo è stato nel 1886 con una legge che disciplinava il lavoro dei fanciulli, sebbene fosse incompleta e poco efficace, ma ha incentivato ulteriori interventi normativi.