Concetti Chiave
- Il diritto penale moderno nasce nel XVII secolo grazie all'illuminismo, superando un sistema caotico e irrazionale privo di proporzionalità tra delitto e pena.
- Pensatori come Bentham, Montesquieu, Voltaire e Beccaria hanno promosso la razionalizzazione del diritto penale, puntando alla prevenzione dei reati con pene proporzionate.
- Il principio di legalità diventa centrale, garantendo la certezza del diritto e la libertà individuale, come esemplificato dalla filosofia di Cesare Beccaria.
- La permanenza domiciliare obbliga al soggiorno in un luogo privato durante i fine settimana, con una durata variabile tra 6 e 45 giorni, senza considerarlo stato di detenzione.
- Il lavoro di pubblica utilità è una pena non retribuita svolta per la comunità, limitata a 6 ore settimanali, ma estendibile su richiesta del condannato, con un massimo di 8 ore giornaliere.
Indice
Evoluzione del diritto penale
Fino all’epoca pre-illuministica il diritto penale era concepito in modo molto diverso da come lo conosciamo oggi: fra delitto e pena non c’era quasi mai proporzionalità; il mondo della giustizia era inestricabilmente connesso con quello della religione, le esecuzioni tendevano soprattutto alla spettacolarizzazione e l’imputato era trattato come un vero e proprio nemico.
Illuminismo penale e legalità
Questo diritto penale caotico e irrazionale cominciò a essere superato solo nel XVII secolo con la nascita dell’illuminismo penale, rappresentato da pensatori quali Bentham, Montesquieu, Voltaire e Beccaria.
Essi avviarono la razionalizzazione del sistema penale. Il loro pensiero, infatti, muoveva dall’idea secondo cui il diritto penale doveva essere trasformato in uno strumento utile per prevenire effettivamente i reati, senza infliggere pene sproporzionate ai condannati.
Per la prima volta i fatti di reato vennero predeterminati. Il principio di legalità assume un ruolo fondamentale, divenendo garanzia della stessa libertà individuale.
Gli illuministi compresero che predeterminare le pene è l’unico modo per garantire la certezza del diritto. Questa consapevolezza traspare in modo evidente dalle parole di Cesare Beccaria: «le sole leggi possono decretare le pene sui delitti. Ciascun cittadino deve poter fare tutto ciò che non è contrario alle leggi, senza temerne altro inconveniente che quello che può nascere dalle azioni medesime».
Pene pecuniarie e permanenza domiciliare
La pena dell’ammenda consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a 20€ né superiore a 10000€.
L’ammenda è la pena pecuniaria prevista per le contravvenzioni.
La pena della permanenza domiciliare comporta l’obbligo di rimanere presso la propria abitazione o in altro luogo di privata dimora ovvero in un luogo di cura, assistenza o accoglienza nei giorni di sabato e domenica, salvo diversa disposizione del giudice o richiesta del condannato di eseguirla continuativamente.
La sua durata non può essere inferiore a 6 giorni né superiore a 45. Il condannato non è considerato in stato di detenzione.
Lavoro di pubblica utilità
Il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le regioni, le province, i comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale o di volontariato.
Comporta la prestazione di non più di 6 ore di lavoro settimanale da svolgere con modalità e tempi che non pregiudichino le esigenze di lavoro, di studio, di famiglia e di salute del condannato.
Se il condannato lo richiede, il giudice può ammetterlo a svolgere il lavoro di pubblica utilità per un tempo superiore alle 6 ore settimanali.
La durata della prestazione giornaliera non può in ogni caso superare le 8 ore.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i cambiamenti principali nel diritto penale con l'avvento dell'illuminismo?
- Qual è l'importo minimo e massimo dell'ammenda secondo l'Art. 26?
- Quali sono le condizioni della pena di permanenza domiciliare?
- In cosa consiste il lavoro di pubblica utilità e quali sono le sue limitazioni?
L'illuminismo ha portato alla razionalizzazione del sistema penale, introducendo la proporzionalità tra delitto e pena e il principio di legalità, garantendo così la libertà individuale.
L'ammenda consiste nel pagamento allo Stato di una somma non inferiore a 20€ né superiore a 10000€.
La permanenza domiciliare obbliga il condannato a rimanere presso la propria abitazione o altro luogo designato nei giorni di sabato e domenica, con una durata tra 6 e 45 giorni.
Il lavoro di pubblica utilità è un'attività non retribuita a favore della collettività, con un massimo di 6 ore settimanali, che non deve pregiudicare le esigenze personali del condannato.