Concetti Chiave
- L'articolo 39 della Costituzione italiana non è stato pienamente attuato a causa delle divergenze tra i partiti politici principali coinvolti nell'unità sindacale.
- L'inefficacia erga omnes dei contratti collettivi deriva dalla mancata determinazione legale della procedura necessaria per la loro stipula.
- I governi delle prime legislature non sono riusciti a trovare un accordo sulle modalità concrete di applicazione dell'articolo 39.
- Le organizzazioni sindacali, come CGIL e CISL, avevano idee divergenti su come estendere l'efficacia erga omnes dei contratti collettivi.
- Nel 1959, una legge ha previsto l'estensione erga omnes dei contratti collettivi di diritto comune tramite decreto legislativo.
Motivazioni storiche della mancata attuazione dell’articolo 39 costituzionale
La Costituzione italiana è entrata in vigore l’1 gennaio del 1948, ma tutt’oggi i commi 2, 3 e 4 dell’articolo 39 sono inattuati. Ciò in parte è stato dovuto alle divergenze sulle modalità di effettiva applicazione sorte fra i partiti confluiti nell’unità sindacale: comunista, socialista e democrazia cristiana.
Dalla mancata attuazione dell’art. 39 Cost. Deriva l’inefficacia erga omnes dei contratti collettivi: le rappresentanze unitarie, infatti, possono stipulare contratti collettivi nazionali di categoria efficaci erga omnes solo a condizione che la procedura necessaria per la stipula sia determinata dalla legge, che però non si è mai espressa in tal senso.
I governi che si sono succeduti nel corso delle prime legislature, infatti, non sono mai riusciti a trovare un accordo sulle concrete modalità di applicazione dell’art.
Le due proposte vennero parzialmente accolte: nel 1959, una legge previde l’estensione erga omnes, con decreto legislativo, dei contratti collettivi di diritto comune.