Concetti Chiave
- L'umanesimo rinascimentale vedeva l'umanista come uno studioso universale, con un focus sulla filologia per interpretare testi antichi greci e latini.
- Durante il Rinascimento, l'autorità degli antichi testi fu messa in discussione, promuovendo un approccio critico e razionale nell'interpretazione giuridica.
- Il mos gallicus iura docendi nacque come metodo di insegnamento del diritto basato su sistematicità, brevità e semplicità, in contrapposizione al mos italicus.
- Giuristi come Alciato promuovevano l'eliminazione delle citazioni superflue, favorendo un approccio diretto e essenziale al diritto.
- L'innovazione del mos gallicus portò alla nascita di nuovi generi letterari giuridici, come il compendium e il tractatus, che si diffusero tra Francia e Germania.
Indice
L'umanista rinascimentale
In età rinascimentale, l’umanista era uno studioso di lettere. L’umanesimo era una dottrina universale: l’umanista non era un medico, un astronomo o un giurista, ma era dotato di un bagaglio culturale che abbracciava tutte le discipline, ricompreso in un’unica dottrina, la filologia o «scienza della lingua», la cui missione era quella di comprendere e interpretare le parole e i testi.
La critica ai testi antichi
Il letterato umanista era dunque in primo luogo un filologo, cioè un attento interprete degli antichi testi greci e latini: la complessiva riscoperta dei manoscritti romani determinò il venir meno della solennità da cui erano stati permeati durante l’età medievale e ciò diede vita a un atteggiamento di violenta critica nei confronti di Triboniano e Giustiniano.
Innovazioni nel diritto rinascimentale
Inoltre, mentre nel XV secolo i giuristi giustificavano le proprie asserzioni facendo riferimento ad analoghe posizioni assunte da studiosi autorevoli (metodo ab auctoritate), durante il rinascimento il principio dell’auctoritas venne meno: le argomentazioni acquisivano efficacia solo in forza della propria razionalità. Per questo motivo, gli umanisti innovarono il mos iura docendi (modo di insegnare diritto), riconoscendo l’importanza di un nuovo metodo basato sulla sistematicità dell’insegnamento (mos gallicus iura docendi) contrapposto al mos italicus iuris docendi, fautore della perpetuazione del metodo del commento.
Il metodo gallicus e la letteratura giuridica
Il mos gallicus si fondava sulla brevitas e sulla semplicitas: il giurista Alciato esortò i giuristi ad andare dritti al punto e a eliminare le numerose citazioni che permeavano i testi di glossatori e commentatori.
Il consolidamento di tale methodus si fondò sullo studio dell’opera ciceroniana «Ius in artem redigere». L’innovazione metodologica determinò anche il mutamento della letteratura giuridica: nacquero il compendium, genere sviluppatosi tra Francia e Germania, e il tractatus, incentrato sull’applicazione del metodo sistematico gallicus iura docendi.
Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo dell'umanista rinascimentale?
- Come cambiò l'approccio al diritto durante il Rinascimento?
- Quali furono le conseguenze del metodo gallicus sulla letteratura giuridica?
L'umanista rinascimentale era uno studioso di lettere con un bagaglio culturale universale, specializzato nella filologia, la scienza della lingua, per comprendere e interpretare testi antichi.
Durante il Rinascimento, il principio dell'auctoritas perse importanza e le argomentazioni giuridiche si basarono sulla razionalità, portando all'innovazione del mos iura docendi con il metodo gallicus, che enfatizzava la sistematicità e la semplicità.
Il metodo gallicus portò alla nascita di nuovi generi letterari come il compendium e il tractatus, che si svilupparono in Francia e Germania, focalizzandosi sull'applicazione sistematica del diritto.