Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Nel XVIII secolo, iniziò la codificazione per garantire certezza ed equità del diritto, influenzata dal giusnaturalismo.
  • Il diritto naturale, inizialmente esplicito nei codici, divenne progressivamente implicito, confluendo nei diritti inalienabili.
  • Hobbes sottolineò che il diritto codificato rappresenta la volontà dello Stato, formalizzata attraverso i codici.
  • La codificazione limitò il potere discrezionale dei giudici, imponendo l'autointegrazione in Francia e Prussia.
  • In Germania, i giudici dovevano interpretare le lacune legislative basandosi sulla ragione.

Indice

  1. L'evoluzione della codificazione
  2. Il ruolo del diritto naturale
  3. Limitazioni al potere giudiziario

L'evoluzione della codificazione

A partire dal XVIII secolo venne proposta l’attuazione di un procedimento di codificazione (come ad esempio la codificazione prussiana, 1794, il codice civile francese, 1804, e il codice austriaco, 1811) che garantisse la certezza e l’equità del diritto. L’idea di diritto giusto, equo e razionale fu avanzata e concretizzata dal giusnaturalismo (in particolare da Hobbes, il quale affermava: «Il diritto naturale è ragione»).

Il ruolo del diritto naturale

In tale ambito si cercò di capire quali norme dovessero essere codificate: in una fase iniziale si stabilì che i codici dovessero esplicitare il diritto naturale, considerato la forma più pura di diritto immutevole; nel corso del tempo, però, esso venne considerato sempre più implicito e pertanto fu esplicitato espressamente solo in relazione a casi specifici in cui la legge non si esprime a proposito del diritto naturale. A lungo andare, dunque, il diritto naturale venne reso sempre più implicito, fino a confluire nei cosiddetti diritti inalienabili. Ciò determinò una modifica dei codici a livello contenutistico. La sostanza del codice è resa evidente da un’eloquente citazione di Hobbes, il quale scrisse: «il diritto codificato è il diritto della volontà dello Stato, la quale viene messa per iscritto in maniera durevole attraverso i codici».

Limitazioni al potere giudiziario

La codificazione del diritto limitò inoltre il potere dei giudici: in Francia e Prussia venne stabilito che, in caso di lacune legislative, essi non dovessero agire discrezionalmente ma, sulla base del principio di autointegrazione, dovessero ricercare la soluzione del caso guardando a disposizioni simili o casi analoghi; in Germania, invece, fu sancito che, in caso di lacune, il giudice dovesse interpretare la legge secondo ragione.

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