Concetti Chiave
- Le molestie sessuali sul lavoro sono considerate discriminazioni e includono comportamenti indesiderati a connotazione sessuale che violano la dignità del lavoratore.
- La legge prevede l'inversione dell'onere della prova per le molestie sessuali, semplificando la possibilità di ottenere giustizia per le vittime.
- Le vittime possono chiedere il risarcimento per danni alla dignità e alla libertà sessuale, inclusi danni biologici se la salute è compromessa.
- I datori di lavoro possono essere ritenuti responsabili se non adottano misure per prevenire le molestie, come sanzionare comportamenti illeciti o offrire formazione adeguata.
- I lavoratori che denunciano molestie sessuali sono protetti da demansionamenti, trasferimenti o licenziamenti come forma di ritorsione.
Indice
Definizione e natura delle molestie
Le molestie sessuali nel luogo di lavoro sono spesso favorite dalle relazioni gerarchiche che intercorrono nell’ambiente lavorativo, anche se talvolta può trattarsi di comuni molestie tra colleghi. La legge le reputa delle vere e proprie discriminazioni e ne dà una definizione precisa. Si considerano molestie sessuali tutti i comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica o verbale, finalizzati a violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore è a creare un clima intimidatorio, ostile è umiliante.
Se alla molestia si accompagnano ulteriori discriminazioni, ad esempio di natura ritrosia, si verifica un concorso di illeciti. La legge ha considerato la molestia sessuale una discriminazione al fine di estendere alla sua disciplina l’inversione dell'onere della prova.
Conseguenze legali e risarcimenti
La lavoratrice o il lavoratore vittima di molestia sessuale subita sul luogo di lavoro può richiedere al giudice il risarcimento del danno collegato alla lesione della sua dignità e libertà sessuale. Se dalla molestia sono derivate ripercussioni sullo stato di salute, è risarcibile anche il danno biologico. La legge, inoltre, ha stabilito che gli atti o i patti sottoscritti dai lavoratori vittime delle suddette molestie sono nulli se adottati in conseguenza del rifiuto o della sottomissione ai medesimi comportamenti.
Responsabilità del datore di lavoro
Il datore di lavoro, inoltre, può essere chiamato a rispondere di molestie subite da un suo dipendente, qualora non abbia fatto il possibile per prevenirle, ad esempio sanzionando comportamenti illeciti dei quali sia stato o avrebbe dovuto essere a conoscenza. Egli è anche tenuto a sensibilizzare i propri dipendenti a comportamenti corretti, tramite l'adozione di un codice di condotta o mediante interventi di formazione. In tal senso, uno strumento utile è l'istituzione di consiglieri di fiducia, cui i lavoratori vittime di molestie possono rivolgersi, in modo riservato, per avere sostegno e consigli su come affrontare al meglio la situazione.
Ovviamente, i lavoratori che agiscono in giudizio contro discriminazioni per molestie sessuali non possono essere demansionati, trasferiti o licenziati.
Domande da interrogazione
- Quali sono le conseguenze legali per le molestie sessuali sul lavoro?
- Quali responsabilità ha il datore di lavoro riguardo alle molestie sessuali?
- Quali tutele sono previste per i lavoratori che denunciano molestie sessuali?
Le molestie sessuali sono considerate discriminazioni e possono portare a risarcimenti per danni alla dignità e libertà sessuale, oltre a danni biologici se ci sono ripercussioni sulla salute.
Il datore di lavoro deve prevenire le molestie, sanzionare comportamenti illeciti e sensibilizzare i dipendenti tramite codici di condotta e formazione. Può essere ritenuto responsabile se non adempie a questi obblighi.
I lavoratori che denunciano molestie sessuali non possono essere demansionati, trasferiti o licenziati, garantendo loro protezione legale contro ritorsioni.