Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • I modelli di trasferimento della proprietà occidentali derivano da regole romane sulla traditio.
  • Il modello austriaco e svizzero segue la traditio causale romana, richiedendo un atto basato su una giusta causa.
  • Il diritto comune ha evoluto il modello austriaco in due elementi: modus (traditio) e titulus (giusta causa).
  • Savigny ha teorizzato un modello astratto di traditio, basato sulla volontà delle parti piuttosto che su una giusta causa.
  • Nel modello di Savigny, la proprietà si trasferisce tramite il contratto reale senza la necessità di una giusta causa.

Modelli di trasferimento della proprietà basati sul diritto romano

Nel nostro sistema occidentale, tutti i modelli di trasferimento della proprietà derivano da un’applicazione differenziata delle regole romane sulla traditio.
Il primo modello è quello austriaco e svizzero, basato sulle fonti romane. Nel codice civile austriaco è scritto che per trasferire la proprietà è necessario un atto (traditione), fondato su una giusta causa. Questo modello corrisponde esattamente allo schema romano della traditio causale.
Tale modello deriva dal diritto romano (traditio causale).

In realtà, però, vi è stato un passaggio intermedio tra il diritto romano e il codice austriaco. Il diritto comune ha portato avanti il modello della traditio attraverso due elementi: modus (traditio) e titulus (giusta causa). In ultima analisi, dunque, è possibile dire che il modello di proprietà austriaco è quello tipico del diritto romano, sebbene attraversi una fase intermedia nella quale la traditio si divise in modus e titulus.
Il secondo modello derivante dalle fonti romane è opera dell’accademico Savigny. Ne «L’obbligazione rect», Savigny rappresenta una distorsione delle fonti romane: lo studioso, infatti, descrive la traditio come modello astratto, in cui il passaggio di proprietà avviene in assenza di una iusta causa bensì richiede esclusivamente la volunptas partium.
Come detto, il secondo modello fu teorizzato da Savigny, il quale sostenne che la traditio trasferisse la proprietà indipendentemente dalla presenza di una giusta causa: traditio e volontà delle parti costituivano per Savigny il cosiddetto contratto reale, tramite cui era possibile trasferire la proprietà. Per Savigny, dunque, l’aspetto più importante della traditio non è costituito dalla iusta causa, bensì dalla volunptas partium. Savigny presenta una fattispecie nella quale vi è un dissenso sulla causa: se A vuole donare a B qualcosa e B la accetta credendo che gli venga data a mutuo si prospettano due possibilità:

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