Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il crumiraggio è una misura adottata dagli imprenditori per ridurre l'efficacia di uno sciopero, coinvolgendo lavoratori che non partecipano o vengono assunti al posto degli scioperanti.
  • La sostituzione esterna di lavoratori durante uno sciopero è illegittima, mentre il crumiraggio interno è consentito perché basato sulla volontà dei dipendenti esistenti.
  • Il crumiraggio tecnologico, che prevede l'uso di macchine o intelligenze artificiali, è un tema di discussione recente ma controverso.
  • I lavoratori in sciopero mantengono il diritto al posto di lavoro, ma non ricevono retribuzione, influenzando anzianità e continuità lavorativa.
  • In alcuni Paesi, come la Germania, esistono fondi comuni sindacali per compensare parzialmente la mancanza di retribuzione durante gli scioperi.

Misure organizzative spettanti agli imprenditori

Per ridurre l’impatto delle conseguenze derivanti dallo sciopero, gli imprenditori possono mettere in atto una serie di atteggiamenti volti a limitare l’efficacia delle suddette. Fra questi, uno dei più controversi è il cosiddetto «crumiraggio». Si tratta di una contromisura che gli imprenditori utilizzano per ridurre o addirittura a eliminare gli effetti dello sciopero. I crumiri, infatti, sono i lavoratori che accettano di non partecipare allo sciopero (crumiraggio interno) o che vengon assunti per lavorare al posto dei lavoratori scioperanti (crumiraggio esterno).
Quest’ultima fattispecie è illegittima: la sostituzione esterna di lavoratori in sciopero non è ammessa.

Legittimo è invece il crumiraggio interno, poiché deriva dalla mera volontà dei lavoratori già facenti parte dell’organico aziendale.
negli anni recenti è stato oggetto di numerose discussioni il cosiddetto «crumiraggio tecnologico», relativo alla possibilità di utilizzare macchine o intelligenze artificiali per ridurre l’impatto dei lavoratori assenti. Molto dibattuta è stata anche la legittimità, infine accolta, della cosiddetta «messa in libertà dei lavoratori non scioperanti»: di fronte ad uno sciopero anomalo, il datore di lavoro può rifiutarsi, ex art. 1464, di accettare la prestazione dei lavoratori non scioperanti per impossibilità parziale.
In generale, i lavoratori in sciopero conservano il diritto alla conservazione del posto ma non possono fruire della corrispettività retributiva ex art. 36 Cost. Questo vuoto retributivo produce effetti sul computo dell’anzianità di servizio e su tutti gli aspetti che tengono conto della continuatività dell’attività lavorativa.
In molti casi, la mancanza del corrispettivo può dar luogo a resistenze in merito alla partecipazione allo sciopero. Per far fronte a quest’ostacolo, alcuni Paesi europei, ad esempio la Germania, hanno dato vita al sistema dei fondi comuni, un piccolo patrimonio frutto di contribuzioni volontarie o perequativa da parte degli iscritti a un’associazione sindacale, da utilizzare al momento dell’effettivo sciopero per colmare in parte il vuoto retributivo.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le misure organizzative che gli imprenditori possono adottare per ridurre l'impatto di uno sciopero?
  2. Gli imprenditori possono adottare misure come il crumiraggio interno, che è legittimo, e il crumiraggio tecnologico, che utilizza macchine o intelligenze artificiali. La sostituzione esterna di lavoratori in sciopero è invece illegittima.

  3. Cosa prevede la legge italiana riguardo ai diritti dei lavoratori in sciopero?
  4. I lavoratori in sciopero mantengono il diritto alla conservazione del posto di lavoro, ma non hanno diritto alla retribuzione durante il periodo di sciopero, il che influisce sull'anzianità di servizio e altri aspetti legati alla continuità lavorativa.

  5. Come affrontano alcuni Paesi europei il problema del vuoto retributivo durante uno sciopero?
  6. Alcuni Paesi, come la Germania, hanno istituito fondi comuni derivanti da contribuzioni volontarie o perequative da parte degli iscritti a un'associazione sindacale, per colmare in parte il vuoto retributivo durante uno sciopero.

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