Concetti Chiave
- L'insegnamento medievale era enciclopedico, mirante a una conoscenza integrale del visibile e invisibile, attraverso le arti liberali.
- Le arti liberali, promosse da Isidoro di Siviglia, comprendevano sette discipline, suddivise in reali e sermocinali.
- Le arti reali includevano aritmetica, geometria, astronomia e musica, mentre le sermocinali riguardavano la grammatica, retorica e dialettica.
- Lo studio delle arti sermocinali prevedeva la conoscenza dei fondamenti giuridici generali, ma non del complesso Codice giustinianeo.
- Il metodo didattico liberale lasciò il posto a metodi più specializzati con l'avvento del Rinascimento, perdendo l'approccio enciclopedico.
Indice
L'insegnamento enciclopedico nell'altomedioevo
L’insegnamento impartito nell’altomedioevo era di tipo enciclopedico, volto a trasmettere un’integrale conoscenza della realtà visibile e invisibile. Questa concezione si traduceva nell’insegnamento delle arti liberali, le quali, al contrario delle arti meccaniche, non miravano all’insegnamento di lavori manuali, bensì a trasmettere un’ampia conoscenza inerente ogni disciplina.
Le arti liberali e Isidoro di Siviglia
L’insegnamento delle arti liberali, di origine molto antica, trovò un’assidua applicazione grazie all’opera letteraria di Isidoro di Siviglia, fautore della necessità di impartire una conoscenza di natura enciclopedica. Le arti liberali erano sette: quattro reali (dal latino res), riguardanti le cose fisiche ed esatte (aritmetica, geometria, astronomia e musica); tre sermocinali (dal latino sermocinales, discorsi) inerenti il ragionamento e l’esposizione. Esse erano:
- la grammatica, l’arte di disporre correttamente le parti del discorso;
- la retorica, l’arte di argomentare convincentemente il discorso;
- la dialettica, l’arte di ragionare.
Le arti sermocinali e il diritto
Lo studio delle arti sermocinali prevedeva l’insegnamento di un «abbecedario giuridico»: tutti i soggetti istruiti, dunque, erano tenuti a conoscere i fondamenti generali delle scienze giuridiche, cioè del Codice teodosiano, gregoriano ed ermogeniano. Tale insegnamento non prevedeva tuttavia l’acquisizione di conoscenze relative al ben più complesso Codice giustinianeo, conosciuto esclusivamente da chi intraprendeva studi di natura prettamente giuridica.
Il metodo isidoriano e il cambiamento
Il metodo isidoriano, conosciuto come metodo didattico liberale, lasciò ben presto ill posto alle diverse modalità interpretative che si diffusero alla fine dell’età medioevale e durante l’epoca rinascimentale. Le arti del trivio e del quadrivio, infatti, consentivano di disporre di una conoscenza enciclopedica, che abbracciava tutte le discipline, senza tuttavia consentire di specializzarsi in un ambito specifico, come invece accadde a partire dal XIV secolo.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo dell'insegnamento enciclopedico nell'altomedioevo?
- Quali erano le sette arti liberali promosse da Isidoro di Siviglia?
- In che modo il metodo isidoriano cambiò nel tempo?
L'insegnamento enciclopedico nell'altomedioevo mirava a trasmettere un'integrale conoscenza della realtà visibile e invisibile, attraverso le arti liberali, che coprivano una vasta gamma di discipline.
Le sette arti liberali erano suddivise in quattro arti reali (aritmetica, geometria, astronomia e musica) e tre arti sermocinali (grammatica, retorica e dialettica), promosse da Isidoro di Siviglia per una conoscenza enciclopedica.
Il metodo isidoriano, inizialmente dominante, fu gradualmente sostituito da diverse modalità interpretative alla fine del medioevo e durante il Rinascimento, permettendo una specializzazione in ambiti specifici a partire dal XIV secolo.