Concetti Chiave
- Giuseppe Mazzini criticava l'enfasi sui diritti individuali, vedendo il rischio di privilegiare solo una classe sociale.
- Mazzini proponeva il dovere come principio guida superiore per unire gli uomini e combattere l'ingiustizia.
- Il pensiero di Mazzini si basava su idee giusnaturalistiche, classiste e cristiane, influenzando l'Assemblea costituente.
- La Costituzione italiana bilancia diritti e doveri, senza dare priorità all'uno sull'altro, includendo doveri morali e giuridici.
- Il pamphlet di Mazzini è un pilastro della Costituzione, sottolineando l'indefettibilità dei doveri e il loro valore sociale.
Indice
Il pensiero di Giuseppe Mazzini
Giuseppe Mazzini riteneva che l’insistenza sui diritti individuali avesse privato le persone della protezione che i vincoli sociali loro assicuravano. Il rischio che vedeva, nello stato monoclasse della borghesia trionfante, era di ridurre la fruizione dei diritti solo a una classe privilegiata di cittadini: di qui l’importanza di ricercare «un principio educatore superiore che guidi gli uomini al meglio, che insegni loro la costanza nel sacrificio, che li vincoli ai loro fratelli senza farli dipendenti dall’idea d’un solo o dalla forza di tutti». Questo principio, diceva Mazzini, «è il dovere», a partire dal dovere di «combattere l’ingiustizia». Il pensiero mazziniano si fondava su concezioni giusnaturalistiche, classiste e cristiane, le quali, aggiornate, sarebbero state ben presenti nell’Assemblea costituente.
Diritti e doveri nella Costituzione
Sebbene sia stretto il collegamento fra diritti e doveri, il nostro ordinamento costituzionale non accetta né la primazia dei diritti sui doveri, né quella dei doveri sui diritti. Si spiega dunque perché l’intera prima parte della Costituzione si intitoli «diritti e doveri dei cittadini» e perché, pur in misura assai più ridotta rispetto ai diritti, siano numerosi i richiami a quelli che definiamo nel loro complesso doveri costituzionali. Si tratta in alcuni casi di principi generali di ordine prima di tutto morale, in altri di precisi doveri giuridici, in altri ancora di obblighi di prestazione che è legittimo imporre ora ai cittadini ora a tutti senza distinzione. D’altra parte, anche se alcuni doveri non sono facilmente traducibili in precise regole di comportamento effettivamente e concretamente sanzionabili, non si tratta di disposizioni solo esortative o decorative: a queste disposizioni la Corte costituzionale può fare riferimento nel decidere della legittimità, per esempio in punto di ragionevolezza, di specifiche norme impositive di obblighi al di là di quanto già espressamente previsto in Costituzione.
L'eredità del pensiero mazziniano
In sostanza, il celebre pamphlet mazziniano si è consolidato come la forma antesignana di uno dei più solidi pilastri a sostegno della nostra Costituzione: l’indefettibilità dei doveri e lo straordinario valore sociale ad essi riservato.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale proposto da Giuseppe Mazzini nel suo pamphlet "I doveri dell’uomo"?
- Come si relazionano diritti e doveri nel contesto della Costituzione italiana secondo il testo?
- Qual è il ruolo della Corte costituzionale riguardo ai doveri costituzionali?
Mazzini propone il principio del "dovere" come guida superiore per gli uomini, sottolineando l'importanza di combattere l'ingiustizia e di legarsi ai propri fratelli senza dipendere da un singolo individuo o dalla forza collettiva.
La Costituzione italiana non privilegia né i diritti sui doveri né i doveri sui diritti, ma li considera strettamente collegati, come evidenziato dal titolo della prima parte della Costituzione "diritti e doveri dei cittadini".
La Corte costituzionale può fare riferimento ai doveri costituzionali nel valutare la legittimità di norme specifiche, specialmente in termini di ragionevolezza, anche se alcuni doveri non sono facilmente traducibili in regole sanzionabili.